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Castellanos e Dia
Le scelte sorprendenti e coraggiose, alla fine, gli hanno dato ragione. Contro il Milan Baroni si affida a Castellanos e Dia, insieme dal 1', con il senegalese nelle vesti di "trequartista mascherato". Balza all'occhio che, in realtà, più che un 4-2-3-1, quello della Lazio è stato una sorta di 4-4-2. Nella fase di non possesso si notava come l'assetto fosse proprio con i due terminali offensivi a portare la prima pressione. Una soluzione che il tecnico aveva adottato già a Udine, nel disperato tentativo di riprendere - invano - il risultato. Difficile immaginarseli insieme dall'inizio, era più probabile ipotizzare un utilizzo a gara in corso della doppia punta.
In questo senso la scelta ha pagato, Castellanos e Dia hanno scritto il proprio nome sul tabellino dell'Olimpico, segnando rispettivamente il gol dell'1-1 e del 2-1. Nonostante resta da limare più di qualcosa in termini di equilibrio - lo conferma il gol del 2-2 che ha deciso il risultato finale - la soluzione dell'attacco a due ha dato risposte. Castellanos si è mosso da centravanti centrale, il primo riferimento offensivo. Dia è stato molto abile a muoversi anche tra le linee e a smistare i palloni sulla trequarti, sebbene entrambi debbano ringraziare gli assist al bacio di Tavares. Una Lazio fatta di verticalità e mobilità, la direzione intrapresa è chiara. E il duo d'attacco sembra funzionare, anche soltanto dopo una partita e uno spezzone, condiviso dai due centravanti biancocelesti.
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