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Sarri
La Lazio festeggia un successo importante a Napoli, nella tana della prima della classe, che al Maradona non aveva mai perso in stagione. Vanno riconosciuti i numeri da record della squadra di Spalletti. Un aspetto che aumenta l'importanza dell'impresa del gruppo biancoceleste. Lazio che ha giocato una partita attenta e il primo obiettivo era mantenere corta la squadra in campo per limitare gli avversari. "Non andremo a Napoli snaturando la nostra filosofia di gioco" Maurizio Sarri lo ha ribadito già nel post partita contro la Sampdoria di lunedì sera. Naturale, però, che contro una squadra come quella di Spalletti bisognasse concedere terreno e possesso di palla agli avversari. Il Comandante l'ha vinta senza sbagliare una singola mossa in campo: a partire dalla scelta di Vecino davanti alla difesa. Ha lavorato sulla testa dei calciatori nei pochi giorni disponibili a Formello.
Poi tatticamente c'è la firma in calce di chi si conferma, ancora una volta, un maestro di calcio. Perché il successo biancoceleste è un capolavoro di Mau: squadra corta in 25-30 metri di campo, in grado di oscurare le trame avversarie come un corpo unico che si muove in modo sinergico. La pressione della Lazio ingabbia le linee di gioco di un Napoli che fa fatica nel trovare spazi tra le linee, ricorrendo spesso alla palla lunga per Osimhen. Il clean sheet - 14° stagionale in Serie A - è un risultato ottenuto grazie al lavoro in primis degli attaccanti e delle mezze ali. Poi il resto lo ha fatto un reparto difensivo in grande spolvero, nonostante le condizioni non ottimali dei propri interpreti. Una Lazio meno esaltante nel gioco ma tatticamente perfetta. L'arma vincente per limitare quelli che a maggio si candidano per alzare al cielo lo Scudetto per la terza volta nella propria storia.
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