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Maurizio Sarri e Giovanni Martusciello
È una nuova Lazio quella che Maurizio Sarri sta provando a costruire tra Auronzo, Formello e Marienfeld. Una squadra rivoluzionata rispetto a quella che per cinque anni ha fatto del 3-5-2 il suo unico dogma. Normale quindi, come sottolinea il Corriere dello Sport, che servirà un po’ di tempo per metabolizzare il cambiamento. Bisognerà imparare a dominare gli spazi, a pensare al pallone e non agli avversari e a non scappare in difesa. Nella mente di Sarri dovrà essere una squadra aggressiva e intensa, pronta a giocare ad alti ritmi in maniera costante. Vietate, quindi, le amnesie difensive così come i più generali momenti d blackout. Non sarà facile cambiare drasticamente le abitudini, ma qualcosa già si inizia a vedere in queste prime uscite.
La disponibilità della rosa è sicuramente la miglior notizia possibile. Serve tempo abbiamo detto, ma senza la volontà non basterebbe l’eternità per imparare ciò che chiede Sarri. Il suo stile e il suo metodo hanno subito fatto breccia sullo spogliatoio, che con grande spirito di abnegazione si è messo immediatamente al lavoro. Il reparto che più di tutti cambierà è la difesa, con Hysaj che per esperienza del metodo rappresenta il perfetto anello di congiunzione tra panchina e rosa. Attenzione poi anche a Radu, che nonostante - o proprio per - i quasi trentacinque anni è già nel pieno controllo delle richieste del tecnico. Le più grandi soddisfazioni, però, arrivano dal centrocampo delle meraviglie. Luis Alberto e Milinkovic sono innamorati di Sarri, come lui di loro. Il tecnico non snaturerà le loro caratteristiche: rimarranno i triangoli a destra di Milinkovic e le imbucate impossibili a sinistra. Così come al centro rimarrà Lucas Leiva. Il brasiliano, come Radu, è già entrato nell’ottica richiesta da Sarri e sta vivendo una terza giovinezza. Se il corpo aiuterà, la stagione non potrà che essere positiva
Si ritorna sempre a battere sullo stesso tasto: c’è la disponibilità, non ancora però il gioco richiesto. È normale, niente allarmismi: servirà tempo, probabilmente anche qualche errore in campionato, per adattarsi. Anche perché, se c’è un reparto che al momento sembra fare davvero fatica, è quello offensivo. E per ovvie ragioni: dei titolari, solo Felipe Anderson è presente sin dall’inizio. Immobile e Correa - ammesso rimanga - sono appena arrivati, dal mercato servirà ancora qualcosa. Le riserve sugli esterni sono due giovanissimi, promettenti ma da svezzare. Al centro il vice sarà Muriqi, che sembra concentrato con il massimo sforzo possibile a invetrire il trend dopo una stagione da dimenticare.
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