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Ai microfoni di RadioSei è intervenuto Alessandro Calori, autore del gol del Perugia contro la Juve il 14 maggio 2000, decisivo per il secondo Scudetto della Lazio. Calori ha parlato di quel momento e della stagione fatta fin qui dalla squadra di Baroni.
"Ormai ho capito cosa rappresento per i tifosi, sono quelle cose che mancano al calcio di oggi. Un calciatore deve saper stare al mondo, deve capire lo stato d’animo delle persone e cosa riesce a trasmettere. Ho segnato quel gol stoppando di petto e tirando all’angolino, la palla era angolata per il portiere non c’era niente da fare, anche perché il terreno era umido. Da piccolo avevo Scirea come idolo. Mazzone?
Disse che per far vincere uno Scudetto alla Lazio ci voleva un romanista. Ad oggi sto aspettando di tornare ad allenare, vorrei farlo perché è un ambiente che mi piace veramente. Baroni? È uno di quelli allenatori che ha fatto un percorso lungo, ha trovato un ambiente che ha voglia di fare cose importanti. È ancora presto, a Roma è difficile, ma vedo che ha un’idea chiara, in tanti sono cresciuti, il lavoro svolto è ottimo".
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