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Baroni
Intervenuto ai microfoni di Radiosei, l'ex tecnico Gigi Cagni ha commentato l'ottimo momento che sta vivendo la Lazio, con un focus su Marco Baroni, che ha allenato ai tempi dell'Hellas Verona e che ha elogiato lungo tutto il suo intervento. Queste le sue parole: "Sta succedendo quello che nessuno si aspettava, ci sono squadre che nessuno avrebbe pronosticato che sono in zona coppe. Nemmeno l'Atalanta, così vicina al primo posto e con questo futuro, ci credono e non hanno niente da perdere, stanno facendo un inizio di campionato speciale come Lazio e Fiorentina. Baroni fa rendere ogni giocatore nel ruolo più adatto per le sue qualità tecniche, è riuscito con esperienza a convincere, senza grandi proclami, i calciatori che fossero forti singolarmente e che, messi insieme, potessero fare qualcosa di importante che nessuno si aspettava. La partenza non è stata folgorante, ma una cosa che mi sta piacendo molto è che sta recuperando Romagnoli, che è importantissimo perché le squadre che vincono sono quelle che prendono pochi gol. E' bravo(Baroni), l'unico problema che può avere questa squadra, siccome si gioca tanto, è quello degli infortuni, ed è il motivo per cui sta facendo giocare tutti. E' chiaro che di Guendouzi, per esempio, non ne hai un altro uguale. Questo è un gruppo che ha stima dell'allenatore, che durerà quest'anno sicuramente. E' compatto, si vede quando fanno gol, da quando subiscono gol e dalle reazioni che hanno. Non vinci? Pazienza, avremo sempre soddisfazione a vederli. I due anni che ho fatto a Verona avevo sia Baroni che Vanoli, di lui non l'avrei mai detto, era bravo ma non era un leader. Marco, invece, aveva già le geometrie e il modo di parlare, si confrontava con me e parlava già di calcio dandomi già una mano, avevo dei giocatori che sono diventati allenatori importanti. Dopo ci siamo incontrati quando faceva l'allenatore da altre parti.
Ci ha messo troppo? Non lo so, in Italia è così. Io non ho mai avuto e voluto un procuratore, avevo la presunzione di dire che se sono un buon allenatore mi prendono e basta. Invece, in quegli anni è cambiato tutto. Sono convinto che la bravura prima o poi venga fuori, Marco è uscito forse tardi ma è stato bravo Lotito. 4-2-3-1? Se tu prendi undici giocatori e li guardi, loro si mettono nella posizione più adatta a loro quindi il sistema di gioco viene da solo. L'allenatore decide dopo la tattica per farli rendere al meglio. La bravura sta nel prendere la squadra e capire se ha una buona squadra, la tattica viene dopo, l'obiettivo è portare al meglio dal punto di vista psico-fisico. Non puoi fare un sistema di gioco senza giocatori che stiano bene su quell'aspetto. Rovella? Stanno tutti bene, corrono. Rovella io l'ho visto nascere, io vivo in Liguria. Era già un giocatore dalle ottime qualità tecniche, ma andava a due all'ora e non aveva intensità mentale. Molle. Adesso è cresciuto moltissimo, sta maturando e Baroni gli ha fatto capire che la concentrazione e l'intensità sono determinanti, di non essere lezioso, quindi ora è più pratico. Baroni ha una squadra forte più delle idee, Pedro è un fenomeno, un giocatore che non si può mai lasciare fuori. Quando ha giocato ha sempre fatto la differenza. Anche se ha 37 anni, sono giocatori che non finiscono mai e danno l'esempio. Diventa più facile tirare su i più giovani, ora sono una squadra. Anche quelli che non giocano sono determinanti. Se quelli che giocano meno si allenano male lo fanno tutti. Baroni li fa sentire tutti importanti. La panchina non mi manca, mi manca fare un allenamento con i miei giocatori senza tutto il contorno, il sistema e tutto. Il VAR? Hanno inventato una cosa che ci può stare ma lo usano male. Stanno facendo confusione. Se l'avessero usato solo per il fuorigioco sarebbe andato bene".
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