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Stefano Borghi
Serie A in archivio, conto alla rovescia ormai quasi esaurito per l'inizio del Mondiale in Qatar. Tra 5 giorni, il prossimo 20 novembre, inizierà l'evento calcistico per antonomasia nonché il più discusso della storia recente del mondo del calcio. Gli avvenimenti che hanno portato alla scelta del Qatar, oltre alle condizioni dei lavoratori che hanno preso parte alla costruzione dei tanti impianti hanno gettato non poche ombre sulla Fifa e sul Qatar stesso. La sosta comunque permette di tirare le prime somme in merito a quanto fatto dalle varie squadre di Serie A in questo inizio di stagione. Anche il noto giornalista e telecronista Stefano Borghi, sui suoi profili social, ha commentato l'avvio di stagione di tutte le rose del nostro campionato.
"Non so se possa fare di più la Lazio,ma so sicuramente che quanto fatto finora è tanto ed è molto buono. Ci sono un paio di inciampi fastidiosi in questi primi mesi della Lazio: il primo è l'incapacità di superare il girone di Europa League. La Lazio è scesa in Conference e deve prenderla seriamente perché ha possibilità molto concrete di andare a vincere questo trofeo. Però non passare quel girone di Europa League soprattutto per i 5 gol presi in Danimarca è inevitabilmente una sbavatura. Una sbavatura che fa pensare che ci siano delle correzioni da fare soprattutto dal piano della continuità e dell'attenzione. In campionato il 3-0 di Torino smorza un po' l'entusiasmo anche se è un risultato largo. Un risultato figlio anche del fatto che c'è un giocatore che la Lazio non può regalare, anche se senza di lui ha ottenuto ottimi risultati. Però Ciro Immobile è un insostituibile, non solo perché è il più grande marcatore italiano in attività ma anche perché la Lazio ha ricambi in tanti reparti (la rosa è stata rigenerata bene ed è adatta a Sarri specialmente in difesa) ma non c'è un centravanti di riserva. Felipe Anderson ha fatto delle buonissime cose. Io credo che la Lazio fino a qui abbia lavorato molto bene ma senza Immobile è un'altra cosa soprattutto contro squadre chiuse, manca la profondità, manca anche chi metta paura ai centrali avversari. Questa è una lacuna che la Lazio deve colmare".
"Vanno comunque sottolineate le tante cose positive. E' una squadra che fa un bellissimo calcio, che è cresciuta, ha tanti punti e per me ha il potenziale per lottare per i primi quattro posti. Ho chiesto a Sarri se si aspetta una squadra diversa a gennaio e lui mi ha detto di no. Io credo che invece qualche cosa possa cambiare. La Lazio ha anche degli elementi su cui costruire una crescita: Marcos Antonio è un ottimo giocatore, Zavvagni ha dato la dimostrazione di essere un valore cementato nel nostro campionato, Pedro è un campione che fa la differenza. Insomma la Lazio è forte, la Lazio è sempre di più la squadra di Maurizio Sarri e io ho l'impressione che debba semplicemente continuare su questa strada prendendo considerazione dei propri valori. Potrà essere un bell'osso per tutte quelle che ambiscono ai primi quattro posti, dove non a caso ora la Lazio si trova".
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