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Guai a sottovalutare l'impegno. Il Viktoria Plzen ha fatto scattare un campanello d'allarme, da ora gli errori vanno azzerati o quasi per poter anche solo sperare di arrivare in fondo alla competizione. Sarà lungo e tortuoso il cammino dei biancocelesti in Europa League, il pareggio ottenuto ieri contro i cechi all'Olimpico regala il pass per accedere ai quarti di finale della competizione. Al terzo gol consecutivo, è Romagnoli l'uomo del momento in casa Lazio.
Ora c'è il Bodo/Glimt, squadra norvegese che negli ultimi anni sta ben figurando in Europa. A Roma, sponda giallorossa, si ricorda una particolare sconfitta per 6-1 risalente l'era Mourinho. La Roma si prese poi la rivincita pochi mesi dopo, ai quarti di finale di Conference League, battendo per 4-0 i gialloneri al ritorno e assicurandosi le semifinali contro il Leicester. Non prima, però, di scivolare ancora a Bodo per 2-1. L'insidia è quella del campo sintetico dell'Aspmyra Stadion.
Per la Lazio è un vero e proprio incubo. Dal 2005 la Uefa ha aperto alla possibilità di terreni parzialmente o interamente in materiale sintetico, negli ultimi cinque precedenti i biancocelesti non sono mai riusciti a vincere. Anzi: in cinque partite i biancocelesti hanno ottenuto cinque sconfitte, con un bilancio tra reti siglate e incassate pari a 4-14. Nel conteggio vi sono due sconfitte al Manuzzi di Cesena(1-0 nel 2009/2010, 2-1 nel 2014/2015) e una sconfitta contro il Novara al Silvio Piola per 2-1.
Ci sono però due precedenti shock in Europa League per i biancocelesti: il primo risale alla stagione 2017/18, alla Red Bull Arena la Lazio di Inzaghi subì quattro gol in sette minuti e perse il doppio confronto ai quarti di finale di Europa League contro il Salisburgo. Peggio fecero i biancocelesti guidati da Sarri appena due anni fa: 5-1 all’Arena Herning contro i Midtjylland durante la fase a gironi della competizione. Una particolare maledizione per i biancocelesti.
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