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Baroni
Al termine della terza e ultima amichevole della Lazio giocata sotto le Tre Cime di Lavaredo il mister Marco Baroni è intervenuto in conferenza stampa per tirare le somme al termine di questo ritiro.
Il bilancio di questa prima fase
"Devo ringraziare prima la quadra, ho trovato grande partecipazione, non era scontato. Devo dire che ho un gruppo di ragazzi, unito, dove c'è grande cultura del lavoro che per noi è fondamentale. E' stato un ritiro dove abbiamo lavorato duro, lo sapevamo e dovevamo fare questo: per andare forte serve allenarsi forte. Anche le problematiche che abbiamo avuto sono in linea con i carichi di lavoro. Il primo obiettivo della gara era non avere infortuni perché quando arrivi con questi carichi è sempre un po' a rischio".
Pensa che il gruppo sia completo o si aspetta qualcosa dal mercato? Guendouzi trequartista va ritenuta una scelta definitiva?
"Per l'organico ci saranno da fare delle uscite. La società sa benissimo cosa dobbiamo fare ma da questo punto di vista questo gruppo sta lavorando bene. Noi stiamo cercando di partire da una mobilità offensiva anche da parte dei centrocampisti. Questa rotazione che stiamo ricercando è congeniale ai nostri interpreti. Guendo può assolutamente fare questo ma anche Dele-Bashiru e Castrovilli. Ci sono delle situazioni, che rimarranno come ho detto alla prima conferenza. Il fatto di avere dei vertici, che non deve essere per forza uno, secondo me danno beneficio alla costruzione offensiva.
Lì davanti considera Castellanos e Noslin i due centravanti o si possono fare altri innesti? Il capitano?
"Qui ci sono tanti capitani, è un aspetto importante questo. Questa scelta la comunicherò prima alla squadra nelle prossime settimane. Noslin e Taty? Dobbiamo essere noi a servirli meglio nella profondità. Sono molto fiducioso: sono due giocatori che mi piacciono perché hanno mobilità, capacità di tiro e tanto altro".
Manca un fuoriclasse a questa squadra?
"Queste gare fanno poco testo anzi sono stati due test molto impegnativi. La qualità serve sempre ma la dobbiamo trovare anche noi all'interno della rifinitura, dopo lo sviluppo dove per me possiamo migliorare. Noslin per esempio si muove tanto, io credo molto nella mobilità offensiva. Non voglio parlare di intercambiabilità dei ruoli ma di movimento. Questa deve essere una risorsa per la squadra: i presupposti ci sono".
Un bilancio degli acquisti? Lei cosa ha chiesto sul mercato?
"Abbiamo preso giocatori che ci servivano, dei ragazzi su cui stiamo lavorando per farli integrare il prima possibile. Noi siamo in costante contatto con la società e stiamo valutando. Abbiamo fatto la prima fase: ora si alzerà il livello dei test e questi li affronteremo insieme e andremo a vedere. Il mercato è ancora lungo, noi ci siamo mossi bene e velocemente. Ora ho un organico su cui lavorare ma se ci saranno le possibilità staremo attenti. Sui nuovi sono contento perché hanno trovato un gruppo di lavoro di altissimo livello e questo è positivo perché quando hai e vedi dei compagni che sono inquadrati e curano i particolari, allenandosi con partecipazione, anche loro trovano un terreno diverso e per questo sono fiducioso nell'integrazione veloce perché c'è un tessuto di squadra per creare questi presupposti. Isaksen per me è un giocatore importante e penso che questo possa essere il suo anno".
Dove vede meglio Castrovilli?
"Noi lavoriamo sulla mobilità dei centrocampisti e Gaetano ha tanto: qualità, tiro, filtrante. Ci può dare tanto. Lo vedo libero di agire".
Il discorso dell'intercambiabilità varrà anche per Zaccagni? Che tende ad avere una sua mattonella. Mandas che ruolo avrà?
"Si parte da 47 gare, ci sarà spazio per tutti. Zaccagni è un giocatore fantastico. Nel primo tempo di oggi c'erano le gambe per cambiarsi (Tchaouna e Isaksen) ma metteremo tutti nelle condizioni di dare il massimo".
Manca qualcosa in difesa?
"Non manca niente in questa difesa, ci sono giocatori importanti. Io guardo sempre avanti, parto dal gol e torno indietro. Il gol è stata una situazione casuale ma ci dovremo lavorare. C'è sempre da lavorare".
Che sensazioni ha avuto sui tifosi e cosa gli hanno trasmesso?
"I tifosi posso solo ringraziarli. Ho sentito molto affetto, hanno visto gente che lavorare e noi partiamo da lì: dal lavoro e dall'attaccamento alla maglia. E' tutto uno scambio emozionale ma deve partire tutto da noi".
Quanto può dare Rovella?
"E' un giocatore al centro del progetto. Il calciatore non è solo le gambe, noi siamo attenti perché il nostro obiettivo è portare ogni calciatore a rendere al meglio".
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