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Lazio-Atalanta, Sarri in conferenza: “La panchina è decisiva. Su Ciro…”

Le parole del tecnico biancoceleste, intervenuto in conferenza stampa dallo Stadio Olimpico, al termine della partita tra Lazio e Atalanta

La Lazio c'è e risponde presente. Una vittoria fondamentale arrivata negli ultimi minuti grazie a Vecino, imbeccato perfettamente dal tocco di testa di Castellanos. Lo stesso Taty, aveva portato i biancocelesti sul doppio vantaggio dopo l'iniziale autogol di De Ketelaere. Il successo rilancia quindi la squadra di Sarri in classifica, che sale adesso a quota 10 punti a meno quattro lunghezze dal quarto posto. Al termine della sfida, il mister biancoceleste è intervenuto ai microfoni della sala stampa.

E' la Lazio della panchina lunga? I fatti lo dimostrano...

"Siamo più forti, abbiamo diverse soluzioni in più adesso. Castellanos ha fatto un'ottima partita, come mi ha dimostrato in allenamento. E' sicuramente una base su cui partire per migliorare. La squadra oggi ha giocato bene, è normale che certi ritmi per 90 minuti non possono essere tenuti con queste temperature. Abbiamo preso il 2-2 nel momento di gestione, ma i cambi ci hanno rinvigorito per arrivare alla vittoria".

La vittoria nei minuti finali cosa significa?

"Bisogna arrivare al risultato in cui l'energia e la determinazione siano quelli mostrati oggi per grandi tratti della partita. Ci saranno giorni in cui verrà meno la qualità tecnica, ma con questo spirito è difficile perdere le partite. Oggi abbiamo giocato contro una squadra forte che ci ha messo in difficoltà sui palloni alti, ma abbiamo tenuto molto bene. All'intervallo ho detto ai ragazzi che in area si poteva difendere meglio, come sul primo gol loro".

Cos'ha detto a Vecino per farlo rimanere?

"La frase esatta? Vecio, non rompere i coglioni e rimani. Lui in alcuni momenti della stagione è una tassa. Per lunghi tratti della stagione è un giocatore molto affidabile e fa la differenza".

A che punto sono gli altri nuovi arrivati come Kamada, Guendouzi e Kamada?

"I nuovi si stanno inserendo. Kamada è entrato bene anche oggi, per qualche gara è rimasto fuori. I suoi numeri sono come quelli di Kante, in tutti questi anni che alleno non li avevo mai visti. Isaksen ci ha dato una grande mano, ha sgasato da appena entrato mettendo in difficoltà la loro difesa. Il processo di inserimento prosegue, ma ci serve ancora tempo perché siamo insieme da un mese con i nuovi arrivati".

Cos'ha detto a Orsato?

"Non so cos'abbia capito. Se mi ha espulso perché ero fuori dall'area tecnica lo accetto. Io ho solamente detto "Secondo me non è fallo", non se lui abbia travisato. Non ho usato parole aggressive. Se in quella bolgia lui ha capito qualcosa di diverso non lo so, anche a fine partita sono andato a dirglielo. Ho comunque grande stima per lui, ha travisato le mie parole".

Vecino attacca la porta come Milinkovic?

"Vecino non è mai stato un giocatore da doppia cifra come Sergej. Ha un dispendio energetico importante anche nella fase difensiva, è in costante pressione. E' bravo nel gioco aereo e negli inserimenti, chissà che quest'anno possa aggiungere qualche gol in più".

E' una Lazio diversa da quella di inizio anno?

"Abbiamo perso a Milano contro il Milan, ma secondo me siamo stati in campo meglio che contro il Celtic. Noi abbiamo purtroppo la responsabilità delle prime due partite contro Lecce e Genoa, nelle restanti abbiamo giocato contro squadre fortissime. La nostra media è ottima, le nostre responsabilità sono sulle prime due gare".

Un punto sull'infermeria?

"Ciro è da valutare. Potrebbe essere muscolare, ma potrebbe anche essere solamente un qualcosa a livello di sensazione. Domani farà la risonanza e ci saranno risposte certe. E' uscito acciaccato Luis per via di un affaticamento ai flessori, mentre Zaccagni ha avuto una distorsione alla caviglia. In Nazionale valuteranno se tenerlo o rimandarcelo".

Sulle convocazioni della Nazionale...

"Se ce li fanno rimanere tutti a casa noi siamo contenti. Ci sono due anni inutili di qualificazioni europee inutili, sapete come la penso".

Vuole cambiare il giudizio su se stesso?

"Ogni allenatore ha le proprie caratteristiche. Io sono bravo nell'organizzazione del gioco: il mio obiettivo è arrivare a un determinato tipo di gioco, per questo motivo gli inserimenti dei nuovi è sicuramente più graduale".

 


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