Un'ascesa impressionante e difficile da pronosticare ai nastri da partenza. Mario Gila si è conquistato nell'emergenza il posto da titolare nella Lazio senza lasciarlo più. Era sul punto di lasciare la Capitale a gennaio, ai margini del progetto tecnico. Era il quarto nelle gerarchie di Sarri, costretto a lanciarlo da titolare a metà novembre nella rovinosa debacle a Salerno. Da lì però non l'ha più tolto: il 23enne spagnolo si è conquistato il posto, aspettando il suo momento con pazienza e dimostrando di migliorare partita dopo partita.
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Lazio, l’ascesa di Gila: da alternativa a uomo chiave, il futuro adesso è suo
Lanciato da Sarri nell'emergenza a novembre è ormai un imprescindibile e uno dei pochi da cui ripartire per Tudor per la Lazio del futuro
Il cambio di guida tecnica, con l'arrivo di Tudor, non ha cambiato le cose. Anzi, nel sistema di gioco del croato lo spagnolo è riuscito ad esaltare maggiormente le sue qualità fisiche e nell'anticipo, senza disdegnare una predisposizione ad accompagnare la squadra anche in zona offensiva. Si è confermato, l'ennesima volta, anche a San Siro contro l'Inter, nonostante rientrasse dopo lo stop per infortunio. Il canterano scuola Real ha conquistato la Lazio, diventando una delle poche certezze da cui ripartire anche per il nuovo ciclo.
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