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Lazio, Allavena: “Sarri innovatore. Match analysis? Previste novità a Formello”

redazionecittaceleste

Le parole del match analyst biancoceleste al termine dell'allenamento mattutino agli ordini di Sarri nel ritiro veneto di Auronzo di Cadore

Termina anche l'allenamento mattutino in casa Lazio. La squadra, tornerà poi in campo oggi pomeriggio alle ore 18:00 per l'ultima amichevole del ritiro contro l'NK Bravo. La rifinitura è iniziata alle ore 10:30, nella quale Sarri ha provato le ultime mosse prima della sfida contro gli sloveni. Al termine, il match analyst Enrico Allavena è intervenuto ai microfoni del canale ufficiale della società.

Come sta cambiando il lavoro del match analyst?

Per spiegare l’evoluzione del ruolo forse ci vorrebbero tre puntate. Faccio questo lavoro da quasi 20 anni, quando ho iniziato era solo un lavoro di una persona che capiva di calcio e dava una mano allo staff tecnico, che nei primi anni 2000 faticava ad avere dimestichezza con la tecnologia. Si montavano i video delle partite mettendoli poi all’attenzione di staff e squadra, all’epoca c’erano ancora le videocassette. La tecnologia poi si è evoluta ed è cambiata la concezione, oggi non si tratta di una figura di riferimento ma di parte di uno staff. C’è il performance analyst che cura la parte fisica, il match analyst che cura la parte dei video delle partite e il data analyst che si occupa solo dei dati. In tante squadre soprattutto inglesi si trovano veri e propri reparti. Ora il match analyst ha a disposizione una quantità di informazioni video e di dati che mette a disposizione provando a filtrarle per rispondere alle esigenze dell’allenatore”.

Quanto lavoro c’è dietro ogni seduta video e come è cambiato il lavoro da Inzaghi a Sarri?

Sarri ama lavorare sul campo, quando facciamo tanti video è perché abbiamo poco tempo tra una gara e l’altra. Con lui c’è stata una intensificazione delle sedute video, lui e il suo staff sono molto attenti. Quando abbiamo iniziato tre anni fa è stato un cambio radicale della metodologia di lavoro, ora è diventato un lavoro sul particolare e su concetti già acquisti. Io sono il coordinatore di tutti i filmati che vengono preparati, ma lo staff di Sarri dedica molto tempo a prepararli. Ci sono diverse cose da far vedere”.

E c’è anche il drone…

Il mister è stato un innovatore in questo campo, valuta gli allenamenti col drone che fornisce una visuale completa. Puoi analizzare i movimenti della squadra nella sua totalità, ora anche a Formello stiamo cercando di evolverci. Ci sarà al sperimentazione di nuove telecamere che fanno anche screening a livello di scheletro dei giocatori per prevenire infortuni. Abbiamo iniziato qualcosa l’anno scorso, speriamo di ultimare le prove quest’anno e iniziare con questa nuova tecnologia in aiuto del drone, che è immancabile”.

Quante ore ci vogliono per sezionare una partita?

Il lavoro inizia subito dopo la gara. Anzi, è preliminare: già durante il live inizia una prima fase di scrematura, ci sono dei tagli un po’ più di macroinsieme. Il giorno dopo c’è il lavoro più particolareggiato perché si tagliano le situazioni di gioco della squadra, dei reparti e dei singoli. È un lavoro abbastanza lungo”.

Quanto è stato difficile per i calciatori, anche se con il vostro aiuto, assimilare il passaggio da Inzaghi a Sarri?

È stato un cambio radicale, poi durante questi anni ci sono stati innesti per andare incontro alle esigenze del gioco del mister. Qualcuno che era meno adatto è andato via o ha cercato soluzioni più congeniali al proprio modo di vedere il calcio. Ma alla base c’è l’applicazione dei giocatori, che sono stati fantastici e impeccabili. Si sono messi in discussione e hanno cercato di entrare nello stile dell’allenatore. L’aiuto è stato fatto anche con tante sedute video. Abbiamo lavorato sulla postura e su tante altre cose grazie alle riprese dall’alto. L’evoluzione è stata positiva e importante”.

Con questo lavoro si matura tutti.

Sì, credo che sia un modo di pensare collettivo quello del mister. Il singolo viene esaltato perché viene esaltato il collettivo, è una situazione di squadra. Se un giocatore esegue un movimento sbagliato o gli altri non lo seguono in pressione si rischia di non adempiere alle esigenze dell’allenatore. È un pensare collettivo”.

La sperimentazione sulla prevenzione degli infortuni viene fatta in collaborazione con lo staff medico.

Assolutamente, il nostro obiettivo è cercare di creare più sinergia possibile fra tutti i reparti: match analysis, performance atletica, staff medico. Si lavora tutti insieme per far rendere i giocatori al meglio”.

Quanto ha aiutato la tecnologia?

Incredibile, è una cosa inquantificabile. Ho iniziato con telecamere con pixel talmente larghi che non si riconoscevano i giocatori, oggi capisci anche il movimento muscolare o scheletrico dei giocatori. È incredibile”.

Quando hai visto l’ultima volta una partita senza dover lavorare?

Ci provo sempre, ma non riesco mai. Dopo dieci minuti la testa ricomincia a lavorare in automatico (ride, ndr)”.