È intervenuto ai microfoni di Radiosei il procuratore di Jacopo Sardo, ex calciatore della Primavera della Lazio passato in estate al Saarbrucken in Germania tra mille polemiche. Clemente Severati, procuratore del ragazzo, ha spiegato il punto di vista dello stesso entourage Sardo sulla situazione. Queste le sue parole: “Abbiamo letto le dichiarazioni del ds Fabiani su Sardo e siamo rimasti male perché i fatti descritti non rispecchiano la verità. Jacopo era nella Lazio da due anni e mezzo, portato da Bianchessi, prelevato dal settore giovanile dell’Ostia Mare e già a luglio scorso abbiamo faticato a portarlo in ritiro con la Primavera perché dovevano vederlo. Durante il ritiro ha convinto qualcuno, e quindi hanno deciso di confermarlo.
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Lazio, ag. Sardo: “Lo scenario descritto non è reale. Volevamo rimanere, ma…”
Purtroppo prima della prima giornata si è infortunato ed è stato fermo un paio di mesi e rientrato dall’infortunio nella gara contro il Feyenoord è entrato negli ultimi venti minuti e non è più uscito. Nonostante questo nessuno ci ha mai chiamato per capire le intenzioni visto che il ragazzo era tesserato ed era un giovane di serie e quindi senza contratto. Non smetteremo mai di ringraziare mister Sanderra capace di trovargli un ruolo in avanti sfruttando la sua caratteristica dell’inserimento da dietro.
Il ragazzo era in scadenza di contratto e pensavamo che non fosse interesse della Lazio rinnovarlo visto che non ci aveva contattato nessuno. Dietro avevamo 30-40 squadre che invece erano interessate. Ci siamo mossi per l’interesse del ragazzo, poi ci siamo trovati vincolati il penultimo giorno prima dello svincolo e quindi abbiamo comunicato alla società il fatto che volevamo un progetto tecnico. Non abbiamo mai parlato dell’aspetto economico, anche quanto detto da Fabiani non è vero. Se noi volevamo rimanere alla Lazio? Sempre comunicato che la nostra priorità era la Lazio, aspettavamo la chiamata di qualcuno. Il Milan, la Juve, l’Atalanta, sono tutte cose vere, squadre che ci hanno chiamato perché erano interessate. Ci siamo sentiti messi all’angolo”.
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