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Acerbi
Non tutte le belle storie hanno un lieto fine, anzi, a volte l'epilogo è inimmaginabile. Descrizione che calza a pennello se si pensa alla situazione legata alla figura di Francesco Acerbi. Fin dal suo arrivo nel 2018, con il fine di non rimpiazzare e magari non far rimpiangere De Vrij, insieme con Milinkovic-Savic, Luis Alberto e Ciro Immobile il difensore centrale è stato innalzato a elemento cardine e punto di forza della squadra di Simone Inzaghi. L'avventura con il tecnico piacentino è stata all'insegna della perfezione sia sportiva che umana. Succede poi, nel calcio ma non solo, che qualcosa cambia e inevitabilmente qualcosa si rompe. Il rapporto di Acerbi con la Lazio così si può descrivere; la soluzione più adatta sarebbe ora la partenza del difensore ma tanti elementi non la rendono un'operazione facile.
Il contratto di Acerbi è ancora lungo, scadenza 30 giugno 2025, quindi in teoria non ci sarebbe alcuna necessità di andarsene. Il rapporto con la Curva è ormai insanabile e la sensazione reale è che neanche con Sarri, a differenza di quanto accaduto con Inzaghi, ci sia un vero idillio. L'esultanza contro il Genoa è stato l'elemento spartiacque tra le due vite biancocelesti di Acerbi. Il dito sulla bocca rivolto verso la Curva Nord è stato uno di quegli errori che, seppur animato da rabbia e frustrazione, purtroppo rendono insanabile un rapporto.
Ora il rischio in casa biancoceleste è ben chiaro. Come riporta Il Messaggero ad oggi la Lazio non riesce a liberarsi del suo pesante ingaggio (2,5 milioni di euro) . Acerbi dal canto suo continua a parlare con Milan e Inter ma nulla è andato oltre contatti preliminari. Acerbi così rischia di essere il prossimo caso ad Auronzo e vivere da separato in casa. Visti gli impegni con la nazionale fino allo scorso 14 giugno il numero 33 biancoceleste è stato convocato per le visite mediche di rito per il 7/8 luglio. Acerbi ha chiesto un mese di vacanze al fronte delle tre settimane concesse ma dal club risposta non è arrivata. Acerbi ha giurato di tenere un comportamento da professionista ma il rischio che non si presenti mai in ritiro esiste; ha chiesto la cessione non se la sente di continuare con i rapporti ormai insanabili con la tifoseria.
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