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I lampi di Lazio non bastano: una follia spiana la strada al successo dell’Inter

Lazio-Inter
I biancocelesti giocano, la squadra di Inzaghi vince: la follia di Marusic spiana la strada ai nerazzurri, che poi raddoppiano con Thuram
Michele Cerrotta

L’ultimo big match del girone di andata veste a festa l’Olimpico: arriva l’Inter di Inzaghi, corazzata sulla carta proibitiva ma l’approccio della Lazio è quello giusto. I biancocelesti partono subito all’attacco, rischiano al 4’ su un ottimo smarcamento di Thuram, ma è ancor più bravo Casale a recuperare in scivolata. Poi parte l’assolo della Lazio: Guendouzi, Zaccagni, Immobile, Felipe Anderson e Kamada, tutti all’assalto della porta di Sommer. L’Inter è schiacciata nella propria metà campo ma si salva sempre grazie a un pizzico di imprecisione biancoceleste o grazie salvataggi a corpo morto sulle conclusioni della squadra di Sarri. Al 21’ rischia il rigore Gila: la palla sbatte prima sul fianco e poi sul braccio, non c’è nulla né per Maresca né per il Var. Cinque minuti dopo proprio lo spagnolo fa ammonire Thuram per gioco pericoloso.

Al 27’ è ottimo il cross di Zaccagni per Immobile che di testa e da posizione defilata manda però a lato. Tre minuti più tardi da un errore di Felipe Anderson nasce una ripartenza nerazzurra: dopo un rimpallo la sfera arriva a Thuram che calcia però a lato. La Lazio concede poco spazio all’Inter e va all’attacco: solo una follia potrebbe regalare il vantaggio ai nerazzurri. E una follia, puntuale, arriva: al 40’ è inspiegabile su un rinvio del portiere il retropassaggio di Marusic - su indicazione anche di Gila - per Provedel che diventa un regalo per Lautaro. L’argentino prende il pallone, evita l’intervento disperato dell’estremo difensore biancoceleste e deposita in rete per il vantaggio dell’Inter. La Lazio accusa il colpo ma regge, provando anche a rispondere. Dopo tre minuti di recupero, però, arriva la fine del primo tempo. Si riparte senza cambi, ma con lo stesso approccio.

E la Lazio ha forse la migliore occasione del match con Rovella: recupero su Calhanoglu e percussione perfetta del centrocampista che si infila dentro l’area e calcia, trovando però l’ottima risposta di Sommer con i piedi. La Lazio fa la partita, l’Inter si rintana e la sensazione è che il vantaggio non sia l'unica ragione. Al 62’ Barella ricorre alle maniere forti per fermare Felipe Anderson: ammonito. Prova a cambiare qualcosa Sarri al 65’: fuori Kamada, dentro Luis Alberto. Un minuto più tardi però l’Inter accende l’unico lampo della partita e punisce la Lazio: ripartenza guidata da Barella, la difesa della Lazio respinge il primo assalto ma poi capitola su Thuram, che riceve pala tutto solo e batte Provedel per il raddoppio nerazzurro. Cambia anche Inzaghi al 70’: fuori Dimarco, dentro Carlos Augusto. Un minuto dopo arriva la prima parata di Provedel su un’incursione della squadra di Inzaghi.

Sarri sceglie allora le carte Pedro e Cataldi, che entrano al 74’ al posto di Zaccagni e Rovella. Tre minuti dopo fuori Thuram e dentro Arnautovic nell’Inter. La girandola di cambi prosegue all’80’, quando Castellanos prende il posto di Felipe Anderson, con la Lazio che si mette a due in attacco. Ammonito un minuto dopo Casale che ferma una ripartenza con le cattive. La partita però ha poco da chiedere: i biancocelesti accusano il doppio svantaggio e l’Inter prova ad approfittarne. C’è ancora tempo però per Maresca per rovinare ulteriormente la serata: Lazzari subisce fallo e l’arbitro non fischia, il terzino manda platealmente a quel paese il fischietto napoletano che estrae il rosso diretto all’87’. Due minuti dopo fuori Calhanoglu e Lautaro per Asslani e Klaassen. I sei minuti di recupero servono solo a Provedel per compiere un miracolo che oggi serve a poco. L’Inter vince senza giocare per 60', la Lazio dà segnali di risveglio ma non basta: lo dimostrano i fischi dell'Olimpico.

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