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Fiorentina-Lazio
La Lazio è uscita sconfitta dalla gara contro la Fiorentinasabato sera e deve dire, probabilmente, addio ai sogni di Champions. Adesso la strada si fa alquanto dura per arrivare tra le prime quattro. È vero, c'è una gara da recuperare, ma in tal caso si potrebbero guardare le altre da più vicino ma non scavalcarle o essere in prossimità. Insomma, Inzaghie i suoi verosimilmente a meno di miracoli, l'anno prossimo non giocheranno la coppa più prestigiosa. Resta un sesto posto da difendere, con la Roma risalita a -6 e un derby da giocare, contando però sempre la partita in meno a favore dei biancocelesti. Quel sesto posto che vale l'Europa League, mentre il settimo dà accesso alla Conference League, la neonata serie C europea. Non è ancora il momento di dare giudizi e voti finali, per una stagione comunque fin qui positiva.
Ma la sconfitta del 'Franchi' sa di sentenza da 'game over'. Si tratta, come detto, di un'annata ad ogni modo non da buttare, ma certamente poteva essere fatto di più. La sensazione è che la Champions sia stata buttata nel girone d'andata, durante le varie gare con Sampdoria, Benevento, Verona e Genoa. Si poteva fare di più. Non è bastata una rincorsa e rimonta nel girone di ritorno da 10 vittorie in 15 gare. Più che altro le trasferte sono suonate come una sentenza, tenendo conto del ruolino perfetto tra le mura amiche. E un altro dato incontrovertibile: questa Lazio non sa pareggiare. La capacità di non saper almeno non perdere quando non riesci a vincere è qualcosa su cui lavorare. Nel calcio non esistono solo vittorie o sconfitte, non è tutto bianco o nero. Il conto di 4 pareggi e 10 sconfitte è traumatico: bastava invertire i numeri e ora si era in zona Champions.
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