GUENDOUZI - Se chiudessi gli occhi e immaginassi l'aspetto di un gladiatore romano al tempo di Giulio Cesare, molto probabilmente penserei a Guendouzi. Questo ragazzo continua a stupirci. Anche lui può migliorare, figuriamoci, non c'è limite alla perfezione. E' tornato dalla sosta con la nazionale francese talmente acciaccato che si temeva non riuscisse nemmeno ad andare a Torino. Ma lui non ha fatto una piega, non si è mai lamentato. Si è fasciato quello che doveva fasciare ed è sceso in campo con una maglia da titolare trascinando i suoi compagni. È ovunque. Si dice che basti nominarlo per ritrovarselo davanti agli occhi. Baroni non può farne a meno, e neanche noi.