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Juve-Lazio, Pellegrini: “Servirà una gara al 110%. Kamada e Guendouzi…”

Pellegrini
Le parole del calciatore biancoceleste alla vigilia della sfida contro i bianconeri: “Sarri? Durante il primo discorso a cui ho assistito...”
Michele Cerrotta

Giornata di vigilia per la Lazio, che nel pomeriggio raggiungerà Torino dove domani giocherà contro la Juventus. Proprio per presentare la sfida, allora, ai microfoni dei canali ufficiali del club biancoceleste è intervenuto uno dei doppi ex di giornata, Luca Pellegrini. Queste le sue parole.

La vittoria col Napoli può offrire qualche spunto per la gara con la Juventus?

Sicuramente dà entusiasmo e consapevolezze rispetto alle due partite precedenti. Ci dà entusiasmo e consapevolezza in più, ma non dobbiamo farci fuorviare da questo perché andare a Torino non è facile. Giochiamo contro una squadra forte che non ha altre competizioni, le loro energie fisiche e mentali sono concentrate su campionato e Coppa Italia. Dobbiamo essere consapevoli di questo e fare una grande partita domani”.

L’Allianz Stadium è un campo difficile per tutti. Ci ha giocato sia da calciatore della Juve che da avversario. Che atteggiamento servirà per non farsi intimidire?

Sì, ho avuto la fortuna di giocarci sia da avversario che da bianconero. Come tante squadre lo stadio di casa porta più punti per i tifosi e per una serie di circostanze. L’atteggiamento dovrà essere quello di una squadra propositiva per non farci mettere sotto dal loro modo di giocare. Hanno strappi improvvisi, dobbiamo essere bravi mentalmente a fare una partita al 110%”.

Ti ha sorpreso l’impatto dei nuovi, in particolare Kamada e Guendouzi?

Daichi lo conoscevo già. Sapevo non fosse quello delle prime due partite: non dobbiamo scordarci che cambiare campionato e mentalità è impegnativo. È stato catapultato in una realtà completamente nuova, sapevo le sue qualità. Guendouzi l’avevo affrontato da avversario in Champions in Marsiglia-Francoforte, ma un giocatore lo vedi negli allenamenti, nel quotidiano. Certe cose non si vedono da fuori, come atteggiamento in palestra e mentalità. A Napoli abbiamo visto tutti che impatto ha avuto, ma quello visto a Formello è ancora più importante: può essere un grande colpo per noi”.

Hai visto la Lazio di Sarri da dentro e da fuori: quanto manca per arrivare al 100% dell’idea di gioco che ha il mister per questa squadra?

Il primo discorso di Sarri a cui ho assistito lo fece alla Juve. Disse. ‘Io sono un perfezionista, anche se so che la perfezione non si può raggiungere. Sarò scontento a vita, ora dovete farci pace voi’. Fa capire che il gioco del mister è difficile da raggiungere, ma penso che siamo a un buon punto. Dobbiamo fare un salto di qualità da un punto di vista mentale perché nelle prime due gare ci è un po’ mancato. Questo sarà un anno pieno di gare importanti, dobbiamo essere bravi a tenere mentalmente il livello di concentrazione”.

Esclusa la Nazionale, contro il Napoli hai centrato la centesima presenza in carriera con i club. Quanto è importante raggiungere questo traguardo con la squadra del tuo cuore? Ci avresti mai creduto qualche anno fa?

Sicuramente è uno scenario inaspettato pensando a qualche anno fa, forse uno degli ultimi in maniera obiettiva pensabile. Io neanche lo sapevo, ma è stato sicuramente coronato da una bella vittoria in trasferta e in un momento un po’ così. È stato un insieme di cose, farlo con la maglia della Lazio è una bella cosa, da raccontare ai nipoti un giorno”.

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