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Juve-Lazio, Baroni a Dazn: “Non usciamo a mani vuote da qui: vi spiego perché”

Michele Cerrotta
Le parole dell'allenatore biancoceleste, intervenuto poco dopo il triplice fischio del match direttamente dalla pancia dell’Allianz Stadium

La Lazio cade a Torino in casa di una Juventus più fortunata che brava. Decide un autogol all'85' una gara che ha visto un'ottima applicazione dei biancocelesti. Al termine del match è intervenuto ai microfoni di Dazn il tecnico Marco Baroni. Queste le sue parole. “Oggi, come ho detto anche ai ragazzi, è un ulteriore step di crescita. La squadra anche in difficoltà ha giocato una gara con compattezza e sacrifico, senza rinunciare alla gestione della palla, con personalità. È quello che avevo chiesto, sono dispiaciuto per la sconfitta e per come è arrivata, su questo cross in cui sicuramente potevamo fare meglio. Ma c’è stata anche sfortuna. E rimane la consapevolezza di una prestazione importante, quindi si rimetterà subito la testa sul lavoro e si ripartirà.

Noi amiamo stare alti, recuperare la palla più in alto possibile. Ma oggi la squadra ha dimostrato anche che quando si abbassa un po’ per necessità sa tenere un blocco basso con ordine, compattezza e distanze. È un’ulteriore crescita, anche se ci dispiace per i tifosi, per la squadra. È stata una partita davvero su cui portare a casa qualcosa, non usciamo a mani vuote da qui. I gol che purtroppo abbiamo preso sono spesso frutto di situazioni particolari, la squadra subisce pochi tiri e si difende alta. È una nostra qualità, non mi piace stare bassi. Lo facciamo perché avendo giocatori con qualità offensive non è bello farli abbassare. Oggi però quando siamo stati costretti lo abbiamo fatto molto bene. È stato uno step di crescita di personalità, oltre che di tenuta mentale e fisica.

Quale impresa con la Lazio? Sono in una grande società con una piazza importante e un grande pubblico. I giocatori sono grandi professionisti, hanno grandi qualità e lavorano. Con il mio staff daremo tutto per raggiungere gli obiettivi più alti perché siamo ambiziosi. Ma passeremo sempre dal lavoro, più che dire vogliamo fare”.