La penna della Gazzetta dello Sport, Bergonzini, dice la sua ai nostri microfoni: "Temo che continuare a vedere Inzaghi sulla panchina della Lazio sia ormai molto complicato. E dico "temo" perché sono convinto che Inzaghi sia, da 5 anni, il valore aggiunto della Lazio. Da quando è arrivato i risultati sono migliorati, prima la società, formata sempre dalle stesse persone, non aveva mai trovato continuità. Da quando ha lasciato la Primavera, lì i risultati sono crollati. Non può essere tutto un caso. E' Inzaghi che ha fatto crescere la Lazio, lui più della società. Serviranno le sue grandi abilità diplomatiche per strappare la conferma. Credo inoltre che si debba fare mea culpa: molti comunicatori della Lazio fanno da megafono della società, e da mesi si sottolineano più eventuali errori di Inzaghi (accusato di fare poco turnover, anche se poi i giocatori che non ha utilizzato anche in passato, da Durmisi a Berisha a Leitner fino a Jony, Vavro e Adekanye, non giocano nemmeno in squadre di livello inferiore) che non l'enorme sperpero di denaro sul mercato e la pessima costruzione della rosa (Marusic ha giocato tutto l'anno fuori ruolo perché negli mancano sia un esterno sinistro di livello che un difensore affidabile). Purtroppo, dovesse andar via Inzaghi, sarebbe la sconfitta della piazza, la sconfitta della Lazialità e la vittoria di chi cerca di nascondere i propri errori facendo scarica barile, aiutato da qualche comunicatore".
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