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QDL – Rossi: “Patric meglio di Luiz Felipe. E su Immobile…”

redazionecittaceleste

Delio Rossi è tornato a parlare della Lazio e del suo cammino verso la qualificazione alla prossima Europa League

L'ex tecnico della Lazio, Delio Rossi, è da poco tornato a parlare dei biancocelesti e di questo rush finale di stagione. Queste le sue parole per Cittaceleste TV e Radiosei: "Dopo la Fiorentina la Lazio ha trovato il suo cammino, peccato per il derby. Ora la squadra gioca bene, speriamo che continui così. Per quanto riguarda le avversarie, molto dipenderà dal futuro in Europa League dell'Atalanta. Sono diverse le squadre in lotta per i piazzamenti UEFA, i migliori li avrà la squadra con meno infortuni".

Sulla Lazio

"L'allenatore deve pensare a vincere le partite. Fermo restando che rispetto a Luiz Felipe è forse più funzionale Patric. Ma le valutazioni le farà Sarri perché più di chiunque altro vuole vincere le partite. Perciò, al di là del contratto, manderà in campo chi gli dà più garanzie. Se allo spagnolo verrà rinnovato il contratto, potrà essere uno dei difensori centrali del futuro. Con le coppe ne servono almeno quattro e dopo un anno di lavoro potrà essere ancora una risorsa importante. Romagnoli? Se ho Acerbi non vado a prendere lui. Credo che uno escluda l'altro. Io andrei a prendere un profilo più veloce. Altrimenti servirebbe uno con le caratteristiche di Tomori da mettergli accanto. A differenza di altri, il cambiamento tattico non ha giovato ad Acerbi che si è ritrovato con più campo da coprire. I giocatori importanti hanno bisogno di sentirsi tali, forse è stato messo troppo in discussione. Penso, quindi, che sia anche un discorso di fiducia".

Su Immobile

"Immobile vive la Nazionale con un esame continuo, la Lazio è invece casa sua e può vivere tranquillo. Non credo nemmeno che sia colpa di Mancini. Quando vesti azzurro e non fai i goal è normale che iniziano le critiche. Penso che sia una sua questione personale. Quando vivi con il pensiero di dover fare bene per forza poi è normale sbagliare. Non ci sono giocatori più forti di lui, ma forse più funzionali. Non credo che sia finito il suo ciclo. L'Italia è comunque destinata ad una rivoluzione".