Rabbia e frustrazione, sono questi i sentimenti di Ciro Immobile e non potrebbe essere altrimenti in una stagione maledetta. Quattro infortuni muscolari, l’impossibilità di recuperare completamente e poi l’incidente d’auto a peggiorare il tutto. C’è questa incredibile sequenza di stiramenti e problemi dietro lo sfogo di Ciro nel momento della sostituzione all’Olimpico. Una novità quasi assoluta per il capitano biancoceleste che, nei suoi anni alla Lazio, si era lasciato andare ai tempi di Inzaghi nella gara contro il Parma. La scena però era stata se possibile più contenuta. Mercoledì sera, al momento del cambio, Immobile ha infatti tirato dritto di fronte a Sarri che si stava avvicinando per salutarlo. Ciro si è seduto nella panchina di medici e preparatori e ha dato il via allo sfogo. Tre pugni al plexiglass e le urla: “Toglie sempre me perché sono troppo buono, troppo buono”.
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Immobile, dallo sfogo alle scuse: i dolori di una stagione tormentata
C’è insofferenza, c’è rabbia, c’è voglia di incidere dietro tutto ciò. Immobile è il primo a rientrare nel tunnel dopo il triplice fischio, non esulta al gol di Basic, ma poi negli spogliatoi è di nuovo tranquillo, come rivela Il Messaggero. All’uscita dallo stadio parla al telefono, i toni si abbassano: “Tanto dovevo comunque uscire. Ero anche arrabbiato con me stesso”. Lo sa anche Sarri, del resto, che Ciro non sta digerendo la gestione decisa. Ma il mister vuole preservarlo, lo vuole al top per le ultime gare stagionali. Ha giocato e giocherà ancora contro il Milan, Sarri gli ha spiegato ogni motivazione della gestione sia in pubblico che in privato. Eppure, anche il mister ci è rimasto male: si aspettava un altro comportamento dal capitano.
Per questo, è atteso oggi il chiarimento definitivo. Ieri Immobile e Sarri si sono limitati al telefono visto l’allenamento facoltativo, oggi si vedranno di nuovo faccia a faccia. La doppia seduta a Formello sarà l’occasione per le scuse ufficiali davanti alla squadra. Ciro del resto ha già capito, il post sui social lo dimostra: “Un passo alla volta, forza ragazzi”. Sarri ha capito, sa bene quale sia la situazione. Ma Immobile va salvaguardato, poi a giugno toccherà a Lotito. Il presidente considera Immobile come un secondo figlio e lo ha sempre tutelato anche dalla concorrenza di un vice. Ma la carta d’identità non mente e, allora, la promessa di Lotito è fondamentale: “Ma a giugno lo faremo” è la risposta sulla questione attaccante. Sarri continua a sognare Rafa Silva, ma occhio a Santiago Gimenez del Feyenoord. Costa 20 milioni: il suo arrivo escluderebbe Berardi. Ma dipende sempre dalla Champions.
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