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Da Immobile a Felipe, tutti sotto processo: la Lazio valuta una rivoluzione

Dopo la sconfitta in casa della Salernitana la società valuta una rivoluzione totale soprattutto nel reparto offensivo per la vecchia guardia

La bordata di Candreva da ex condanna la Lazio a incassare la sesta sconfitta stagionale. La vittoria in campionato manca dal 30 ottobre, nella gara vinta in casa contro la Fiorentina, poi il crollo a Bologna e un anonimo 0-0 nel derby anticipano la disfatta dell'Arechi. È già anti-vigilia di Lazio-Celtic, una sfida cruciale che può risultare già decisiva per la qualificazione agli ottavi di Champions, ma l'ambiente è scosso e adesso sono tutti sotto processo.

A partire da Sarriche si è preso le proprie responsabilità e ha dichiarato di farsi da parte se valuterà di essere il problema centrale della crisi. Ma il mea culpa si estende a tutta la squadra, in particolar modo alla vecchia guardia, il cui rendimento non ha convinto in primis Sarri e tutta la società. Che ora valuta una rivoluzione totale, soprattutto in attacco. La speranza era di farla slittare a fine anno ma in questo momento il rischio è che possa essere anticipata.

Il dato offensivo fa rabbrividire: dalla sconfitta contro il Feyenoord a Rotterdam sono solo 4 i gol i segnati, di cui appena 1 su azione. E a oggi non è da escludere che la Lazio possa muoversi a caccia di un bomber al posto di Immobile, tentato dall'Al-Ahli. E ora a rischio ci sono anche Felipe Anderson e Zaccagni ed è il motivo per cui i rinnovi stanno slittando.


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