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Guendouzi
MVP unanime della gara contro il Genoa: qualità, quantità e gol per decidere il passaggio della Lazio ai quarti di finale. Matteo Guendouzi apre il piatto e la mette all'angolino per la sua prima agognata esultanza in maglia biancoceleste, dopo che Colombo aveva invalidato il suo gol all'esordio a Napoli. Il francese gioca la partita perfetta, con dedica alla futura nascita del figlio.
Grinta e personalità trascinante, unite a geometrie tecniche che rubano la scena all'Olimpico. L'ex OM ritrova la via del gol che gli mancava da 9 mesi: l'ultima gioia del francese era datata 31 marzo, quando trasformò un rigore che regalò un punto al Marsiglia contro il Montpellier. Se invece si cerca l'ultimo suo centro su azione il digiuno era ancora più lungo: 20 gennaio, con Matteo che decise con un colpo di testa la sfida tra Marsiglia e Rennes.
Che sia il primo di tanti? Se lo augura anche Sarri, ma è cinico a riguardo: “Se Guendouzi può avere più gol? Lavorando si potrebbe fare, purtroppo non possiamo lavorare. Ormai le nostre settimane sono: partita, defaticamento, video, rifinitura e partita. Quindi il lavoro vero per migliorare i giocatori con questo calendario non si può fare”. Intanto il tecnico se lo tiene stretto, per questa Lazio è diventato un irrinunciabile.
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