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Guendouzi: “Alla Lazio sono felice, siamo un’ottima squadra. Sui nuovi…”

Guendouzi
Il centrocampista francese si è raccontato a 360° in una lunga intervista concessa ai microfoni dei canali ufficiali del club biancoceleste
Edoardo Benedetti Redattore 

Matteo Guendouzi si è raccontato in una lunga intervista concessa ai canali ufficiali della Lazio. Tanti i temi toccati dal centrocampista biancoceleste, dal suo arrivo alla Lazio alle sue passioni, passando per gli obiettivi stagionali.

Prima volta ad Auronzo di Cadore. Ti piace?

“Si, ci sono ottimi campi, un buon ambiente e molti tifosi a guardare gli allenamenti. Quindi per noi è sicuramente un buon ritiro”.

Qual è il momento più bello che ti porti dietro dall’ultima stagione?

“Credo che ci siano dei bei ricordi dell’anno passato in Champions League. Abbiamo fatto un bel lavoro nella competizione, come quando abbiamo vinto in casa contro il Bayern Monaco. Abbiamo giocato una buona gara e credo che i tifosi si siano divertiti. Anche battere la Roma nel derby è stato fantastico”. 

Questa è la miglior versione di Guendouzi o puoi ancora migliorare?

“Posso ancora migliorare, sicuramente. Sono ancora giovane, ho bisogno di migliorare ancora. Penso di poter segnare più gol e fornire più assist, però penso di essere migliorato tanto rispetto allo scorso anno. Mi sento molto bene, in fiducia e sono convinto che abbiamo veramente un’ottima squadra quest’anno. Possiamo raggiungere buoni risultati”. 

C’è già un grande rapporto con i tifosi. Cosa hai in comune con il dna della Lazio?

“Penso che i tifosi siano una parte importante di questo club. E’ molto importante essere tutti uniti. Sappiamo che quando scendiamo in campo dobbiamo combattere per loro, dando tutto in campo e credo che sia questo ciò che amano. Anche se a volte si può perdere o pareggiare, se si dà tutto per loro penso che sia una cosa che apprezzano. Per questo dobbiamo continuare a lottare per il club, per i tifosi e per tutti quelli che ci seguono. Tutti uniti possiamo centrare i nostri obiettivi”. 

Tanti big hanno salutato: Immobile, Felipe Anderson e Luis Alberto. Ti senti uno dei leader di questa squadra?

“Sì, perché abbiamo perso grandi giocatori che hanno grandi stagioni alla Lazio, aiutando il club a crescere. Abbiamo perso giocatori di qualità ma questo è il calcio. Ora abbiamo una squadra rinnovata, i nuovi compagni che sono arrivati sono sicuro che ci aiuteranno a fare una buona stagione. Sicuramente ho un’esperienza maggiore adesso, ho totalizzato tante esperienze in Europa e in grandi squadre. Devo solo rimanere concentrato sul mio lavoro per aiutare la squadra, che adesso è molto giovane. Proverò a fare del mio meglio, sarò sempre a disposizione dei miei compagni di squadra. Abbiamo sicuramente una buona squadra e dei buoni giocatori e raggiungeremo ottimi risultati”. 

A soli 25 anni hai giocato in quattro dei top 5 campionati in Europa. Com’è la Serie A?

“Sinceramente mi ha sorpreso molto, è un campionato difficile. Se guardi le prime dieci squadre sono tutte ottime formazioni, abituate a giocare in Champions League o nelle varie competizioni europee. L’Atalanta per esempio l’anno scorso ha fatto benissimo. Ho giocato in Inghilterra, in Francia e in Germania, ora in Italia. E posso dire che la Serie A è uno dei migliori campionati al mondo. Serve lavorare tanto per fare bene, qui affronti grandi avversarie e ottimi giocatori. Per questo siamo chiamati sempre a migliorarci per rientrare tra le prime quattro o le prime cinque in classifica”. 

Cosa ne pensi di mister Baroni e dei nuovi acquisti? Tavares lo conosci molto bene.

“Conosco Nuno Tavares, è un mio amico, perché abbiamo giocato insieme a Marsiglia facendo un’ottima stagione lì. Quando mi ha chiamato per dirmi che la Lazio lo voleva l’ho incoraggiato a venire qui perché so che è un grande giocatore e può diventare uno dei migliori terzini sinistri del campionato italiano. Ne sono sicuro al 100%, ha grandi qualità e grandi capacità. Baroni ho capito come vuole giocare. Predilige un calcio focalizzato sul possesso palla, vuole che siamo aggressivi. Gli piace giocare un calcio offensivo, per me questo è importante. Sappiamo che sarà difficile, abbiamo appena iniziato la preparazione estiva, ma sono convinto che faremo una grande stagione”. 

Su quale compagno di squadra punteresti? Qualcuno che magari vuole riscattarsi.

“Penso che i giocatori che siano arrivati possono aiutare molto la squadra. L’anno scorso forse ci sono mancati elementi veloci e forti per fare la differenza nell’uno contro uno e aiutarti a segnare gol e distribuire assist. I nuovi arrivati ci aiuteranno molto in questo, abbiamo una squadra molto forte”.

Qual è la pazzia più grande che ha fatto per te un tifoso?

“Mi sento a casa qui alla Lazio, so che i tifosi mi apprezzano molto. Per questo cerco sempre di dare il massimo in campo perché mi rispettano molto. Lotterò sempre per questo club, spero che faremo un grande campionato insieme. Magari vincendo qualche trofeo perché i nostri tifosi lo meriterebbero. Ci seguono sempre, in casa e in trasferta, abbiamo una grande tifoseria”. 

Il compagno di squadra più forte con cui hai giocato in carriera?

“Direi Mesut Ozil, uno dei migliori con cui ho giocato in una squadra di club. In Nazionale, invece, dico Mbappé. Ho avuto la fortuna di giocare con calciatori molto forti, ma Ozil è un giocatore fantastico. Se in campo eri in difficoltà ti bastava dargli la palla. Sapevi che avrebbe fatto cose straordinarie come un grande assist o un grande gol. Sono molto orgoglioso di aver giocato insieme a lui”.

Chi è stato il tuo primo idolo?

“Da Francese non posso che dire Zidane. Un giocatore e un uomo fantastico. Non ho visto la Coppa del Mondo del ‘98 perché sono nato un anno dopo, ma quando ho rivisto dei video su Youtube, ho pensato ‘Wow, che giocatore’. Ricordo ancora la partita contro il Brasile in cui fu fantastico”.

In Italia siamo malati di Fantacalcio, ti scrivono tanti fantallenatori. Senti di avere anche più gol da promettere?

“So che gli italiani parlano sempre di Fantacalcio, prima non lo conoscevo ma alcuni compagni di squadra me ne hanno parlato. Anche mia moglie mi dice che devo segnare, cercherò di accontentarli”. 

Ti hanno espulso solamente tre volte, eppure hai ancora la fama del bad boy. Perché?

“Non lo so, io in campo sono sempre stato lo stesso. Che le persone mi amino o no onestamente non mi interessa. Cerco solo di fare il meglio per la mia squadra e i miei compagni. Per me la cosa più importante è dare tutto. Voglio sempre vincere, è il mio carattere. Ho iniziato così da quando ero più giovane e continuerò così, è una parte della mia personalità. Ho imparato tanto dagli errori commessi in passato ma ora sono un bravo ragazzo e so cosa devo fare sia in campo che fuori”. 

Ronaldo e Messi hanno dominato il calcio per anni. Ora di chi è il futuro? Mbappé non vale…

“Credo che Mbappé sia un calciatore fantastico, spero vinca il Pallone d’Oro perché se lo merita. Ma ci sono grandi calciatori, ad esempio mi piacciono Rodri e De Bruyne del Manchester City ma ce ne sono tanti altri”. 

I tuoi genitori quanti sacrifici hanno fatto per aiutarti a diventare un calciatore?

“Non è facile diventare un calciatore professionista. Devi sempre pensare a migliorare, inizi a giocare a 6 anni, un’età in cui pensi solo a divertirti con i tuoi amici. Dopo inizia il vero percorso formativo e lì inizia il difficile perché sei in una squadra di 20 giocatori e solo uno o due arrivano a firmare un contratto da professionista. Da quel momento devi pensare sempre a come migliorare. Lo si fa anche per la propria famiglia perché loro fanno sacrifici per te: ti portano agli allenamenti, ti aiutano. Per questo devi sempre pensare a te stesso e alla tua famiglia”. 

Che rapporto hai con tuo fratello?

“Abbiamo giocato insieme al Lorient e in altre squadre. Giocavamo sempre insieme quando eravamo piccoli, ci siamo sempre dati una mano a vicenda”.

Sei uno dei pochi calciatori senza tatuaggi, perché?

“Non mi piacciono, è una cosa più per i calciatori italiani e spagnoli. So che a loro piacciono molto. Ma in Francia no, non li amiamo tanto”.

I nuovi arrivati curano molto il look. Credi ancora di avere i capelli più belli della squadra?

“Sicuramente sì! Quanto li curo? Non tutti giorni, 3-4 volte alla settimana, non tutti i giorni perché sarebbe troppo lavoro. E sì, sono naturali”.

Come hai conosciuto tua moglie?

“Ci siamo conosciuti 7 anni fa perché uno dei miei migliori amici viveva nella sua stessa città. Dopo abbiamo iniziato a frequentarci, ma ho dovuto faticare perché all’inizio non è stato facile. Ora abbiamo una bellissima famiglia con due figlie e la prossima estate spero che ci sposeremo, vediamo…”.

Che padre cerchi di essere?

“Dò molto amore alle mie figlie. Prima, quando ero single, pensavo solo al calcio. Ma poi quando hai una famiglia devi pensare a entrambe le cose. Quindi quando vado al campo penso al calcio, poi quando torno a casa sono sempre accanto alle mie figlie, gioco e passo tanto tempo con loro. Sono la cosa migliore che mi sia mai capitata nella vita”. 

Chi fa il buono e chi il cattivo nell’educazione dei tuoi figli?

“Facciamo tutto insieme, cercando di aiutarci perché siamo ancora giovani e non è sempre facile. Ma insieme sappiamo che possiamo fare un buono lavoro”. 

Che rapporto hai invece con la città di Roma? Ti piace?

“Il tempo è ottimo, forse adesso fa un po’ troppo caldo ma amo questa città. Ci sono tanti posti da visitare, degli ottimi ristoranti, abbiamo una bella casa. Sono molto contento qui, è una delle migliori città in cui abbia vissuto nella mia vita. Sono molto fortunato perché ovunque ho giocato ho vissuto in città bellissime. Anche Londra è una città bellissima, Marsiglia è molto bella. Sono molto fortunato sotto questo aspetto”.

Ti sei italianizzato in qualcosa?

“Onestamente non esco moltissimo. Quello che posso dire degli italiani è che forse fumano un po’ troppo (ride, ndr). Io sono un ragazzo che va agli allenamenti e poi torna e resta a casa. Non esco tantissimo. Gli italiani è vero che molto spesso si esprimono gesticolando molto, anche in campo ci sono giocatori che gesticolano tanto. Vedo molta gente che lo fa anche in giro, io preferisco tenere le mie mani in tasca”. 

Come te la cavi in cucina?

“Mia moglie cucina per me e sa cucinare molto bene. Sono molto fortunato. Piatto preferito? Quando sono in vacanza la pizza, perché non pensi al calcio e alla forma fisica. Quindi prendi una bella pizza. Ma mia moglie sa cucinare bene tutto, dalla pasta al riso”. 

Qual è il tuo hobby?

“Gioco molto alla Playstation. Gioco molto a Call of Duty, posso giocare on-line con i miei amici. A volte devi un attimo staccare dal calcio quando torni a casa e rilassarti. Parlo di tante cose con i miei amici e gioco tanto on-line. Vinciamo tante partite ma parliamo anche di tante cose”.

Il tuo sportivo fuori dal calcio?

“Mi piace molto il tennis, dico Nadal”.

Cantante preferito?

“Jul, un cantante francese”. 

Attore?

“Omar Sy”. 

Cosa chiedi alla prossima stagione?

“Dobbiamo essere uniti per fare una grande stagione, ne sono sicuro. Ma abbiamo bisogno del supporto di tutto. Sono sicuro che possiamo vincere un trofeo quest’anno e toglierci molte soddisfazioni”. 

La Lazio quanto può aiutarti per la Nazionale?

“L’anno scorso sono stato convocato una volta in Nazionale. Stavo giocando tanto, facendo ottime partite anche in Champions League. Quest’anno giocheremo in Europa League, spero che possiamo arrivare almeno in semifinale. O perché no, provare a vincerla. Daremo tutto per questo, devo restare concentrato sul campo per conquistare la Nazionale”.