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Castellanos e Gila
L’indispensabile Mario Gila. Non può più farne a meno la Lazio: per mesi in panchina, l’ex Real Madrid ha studiato alla corte di Sarri ed è diventato un punto fermo una volta entrato in campo. Prima con l’ex tecnico biancoceleste, poi con Tudor e ora con Baroni. L’avvio di stagione non è stato dei migliori: lo spagnolo è stato frenato prima dalla frattura dell’alluce e poi da una lesione muscolare. Ma da quando il 16 settembre è tornato in campo la Lazio ha cambiato faccia. A dirlo sono i numeri: nelle tre gare di campionato senza Gila erano arrivati 4 punti su 9, per una media di 1,3 a partita. Nelle quattro in cui lo spagnolo è stato in campo i punti sono stati invece 9 su 12, per una media di 2,25 a gara. Differenza netta ed evidente che testimoniano l’importanza dell’ex Real Madrid, importante per velocità e abilità nell’uno contro uno in un modulo prettamente offensivo come quello di Baroni.
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