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Simone Inzaghi
È una lunga intervista quella di rinascita da Giancarlo Inzaghi, papà dell’ex allenatore della Lazio Simone, alla Gazzetta dello Sport. Si è parlato di Simone e della sua nuova avventura, ma anche di Pippo, che oggi allena il Brescia. Di seguito un estratto dell’intervista, tra un aneddoto risalente ai tempi a Formello e la scelta di Correa.
“Simone conosceva tutti quanti alla Lazio, Formello era diventata casa sua. Ma ormai aveva capito che era arrivato il momento di separarsi, all’Inter si inserito immediatamente bene. Da quanto mi racconta lui, lì è contento. Dice che i dirigenti sono molto bravi e che hanno saputo reagire benissimo sia alla cessione di Lukaku che alle difficoltà economiche. Quando Dzeko è arrivato ad Appiano, Simone gli ha detto che era ora giocasse per lui, perché nei derby gli ha sempre dato molto fastidio. Lui è così, vive il gruppo con battute ma anche con severità. Quando era alla Lazio, nello spogliatoio ne sono volate di bottigliette. Ci fu un’occasione in cui Hoedt lo fece arrabbiare, mio figlio fu durissimo con lui. Il lunedì seguente il difensore olandese gli chiese un colloquio, ma Simone gli rispose che avrebbero parlato solo il venerdì pomeriggio. Lo ha lasciato per quattro giorni a macerare”.
“Simone non ha chiesto Correa alla dirigenza nerazzurra solo perché conosce il giocatore, ma perché lo considera un calciatore fortissimo. Pensa sia uno di quelli in grado di fare la differenza giocando insieme a qualsiasi altro attaccante. La nuova vita a Milano? Adesso dorme un po’ meno rispetto a prima, me lo racconta anche la moglie Gaia. Però nonostante tutto dedica ancora tantissimo tempo ai figli. Andrea, il piccolino, ha cominciato ormai a muovere i suoi primi passi. Abitano in centro in una casa bellissima vicino al Bosco Verticale. Ogni tanto riesce anche a dare qualche passaggio a Marotta verso Appiano Gentile e con l’occasione gli parla anche di qualche giocatore”.
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