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Gentile: “FARE filma la curva della Lazio”. Come funziona l’osservazione negli stadi

Tifosi Lazio
Dopo le dichiarazioni rilasciate ieri dall’avvocato Gentile Cittaceleste ha approfondito il lavoro dell’organizzazione FARE: tutti i dettagli
Michele Cerrotta

Lazio presa di mira? Esatto, chi gestisce tutta questa aggressione alla tifoseria è un organizzazione che si chiama FARE e si pone sotto la Curva realizzando filmati che vengono portati a ispettori e agli organi della Uefa”. Con queste parole ieri, in esclusiva a Cittaceleste e Radiosei durante Quelli della Libertà, l’avvocato Gian Michele Gentile ha svelato un incredibile retroscena che ha a che fare con le partite della Lazio casalinghe, europee e non solo. “Sono rappresentati di una comunità anti razzista, evidentemente hanno l'autorizzazione delle autorità. Li ho trovati anche nelle partite nazionali. Abbiamo avuto situazioni in cui gli ispettori sparsi in campo non hanno sentito niente, mentre le cose sono state poi riportate dai membri del FARE”. Ma cos’è e di cosa si occupa FARE?

A spiegarlo è direttamente il sito web dell’organizzazione, diffusa a livello internazionale con oltre 130 membri in più di 40 paesi in giro per il mondo: “FARE Network opera a tutti i livelli del calcio e nei settori della lotta alla discriminazione e dello sviluppo sociale per promuovere l'inclusione dei gruppi emarginati ed esclusi e per coinvolgere i decisori politici, gli attori chiave e gli organi di governo”. Una mission che viene portata avanti tramite progetti patrocinati dalla Commissione europea, campagne e incontri. Ma, grazie a una partnership con UEFA e FIFA (che ha portato l’organizzazione a collaborare anche in occasione di Europei, Mondiali e Confederations Cup), anche tramite l’osservazione diretta di partite di calcio ai massimi livelli, come appunto nel caso della Lazio. In cosa consiste questa osservazione?

Viene in soccorso ancora una volta il sito web dell’organizzazione, che spiega come sia stato sviluppato “un programma di osservazione alle partite a livello europeo per affrontare e istruire contro la discriminazione e sfidare l'estremismo di estrema destra all'interno degli stadi di calcio”. Programma nato nel 2013 che non si limita a osservare ma diventa parte attiva nel processo che porta poi alle sanzioni UEFA, se è vero che - come riportato dall’Avv. Gentile - ci sono state “situazioni in cui gli ispettori sparsi in campo non hanno sentito niente, mentre le cose sono state poi riportate dai membri di FARE”. Ma questo sistema, che mira a “raccogliere prove e condurre un'analisi e chiedere un'azione responsabile da parte degli organi di governo”, è attivo in tutte le partite?

Stando a quanto comunicato da FARE no: “I membri del team FARE valutano tutte le partite internazionali in Europa per la probabilità di comportamenti discriminatori e inviano osservatori alle partite identificate come a rischio per livelli potenzialmente elevati di razzismo, nazionalismo estremo, xenofobia, antisemitismo o omofobia. La valutazione viene effettuata sulla base di precedenti segnalazioni ricevute da FARE e di una valutazione della natura della partita nel suo contesto socio-culturale”. Stando a quanto riferito da FARE, i campionati nazionali non sono toccati invece da osservatori: “FARE non invia osservatori alle partite dei campionati nazionali. Tuttavia, riceviamo segnalazioni tramite i media, dai membri e segnalazioni in arrivo, che ci aiutano a sviluppare un quadro”. Un quadro poco chiaro, se confrontato con quanto riferito invece dall’avvocato Gentile: “Li ho trovati anche nelle partite nazionali”. E chi sono questi osservatori?

Si tratta di persone reclutate da tutta Europa con “conoscenza di base in materia di problemi antidiscriminazione e scene di tifosi” e rispettano alcuni criteri per le partite per le quali vengono disegnati: “Tutti gli osservatori parlano la lingua delle squadre che sono stati nominati per osservare e hanno familiarità con le corrispondenti culture dei tifosi. Gli osservatori lavorano su base volontaria e si impegnano a essere imparziali. Non vengono nominati osservatori in una partita che coinvolge una squadra che seguono come sostenitori o una squadra rivale. Tutti gli osservatori ricevono una formazione e accettano un rigido codice di condotta prima di iniziare il loro lavoro. Gli osservatori sono individui indipendenti e non devono essere necessariamente membri FARE. I membri FARE, al contrario, di solito non sono osservatori FARE. Per proteggere la sicurezza personale dei nostri osservatori, FARE garantisce il loro anonimato nei confronti di terze parti e garantiamo la qualità del loro lavoro. Tutti i report vengono esaminati e controllati per la qualità”, si legge ancora sul sito. Ma cosa accade, in caso di episodi da segnalare, al termine della gara?

Lo spiega il sito dell’organizzazione: “Gli osservatori FARE conducono ricerche e attingono alla propria esperienza prima della partita loro assegnata. Osservano la partita nello stadio per registrare episodi di cori discriminatori, esibizioni di simboli di estrema destra e altri esempi di palesi attività discriminatorie. Dopo il fischio finale, l'osservatore invierà un rapporto a FARE in cui saranno descritti tutti gli incidenti discriminatori notati durante la partita. FARE valuta il rapporto e lo invia all'organismo di governo internazionale appropriato”. Quali sono gli episodi passibili di segnalazione?

Sono tutti quelli “di natura discriminatoria: incidenti razzisti, omofobi e sessisti, abusi su persone disabili e simboli o azioni di estrema destra o nazionalisti. Gli incidenti possono includere comportamenti palesemente discriminatori come gesti da scimmia o saluti nazisti, cori, striscioni, bandiere, indumenti, parti di coreografie, slogan o canzoni che possono essere ascoltati o visti durante la rispettiva partita”. Ma chi emette le sanzioni?

Ovviamente, a comminare eventuali multe o chiusure è sempre l’organo calcistico preposto. FARE, infatti, “ha lo status di terza parte che segnala con la UEFA e ha recentemente lanciato un programma di monitoraggio globale con la FIFA. È nostra politica richiedere un'azione normativa, tuttavia, in quanto agenzia di segnalazione, non siamo responsabili delle procedure in atto presso gli organismi di governo. Le sanzioni sono di competenza degli organi di governo e sono soggette a rigide norme legali; FARE non le influenza”.

In conclusione, quindi, FARE è un'organizzazione internazionale terza, non collegata direttamente a UEFA o FIFA ma impegnata in una partnership con i due organi calcistici, che mira a studiare e osservare comportamenti discriminatori all'interno degli stadi europei e non solo. FARE svolge così un'azione di supporto alla UEFA - qualora i suoi ispettori non ravvisino problematiche - la quale rimane però sempre l'ente preposto a emettere eventualmente sanzioni.