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Diciamolo subito, immediatamente, senza troppi giri di parole: l'idea che Sarri possa dimettersi da un momento all'altro, è un'ipotesi che vive più nel campo della fantasia assoluta che della verità probabile. Il tecnico biancoceleste è rimasto molto deluso dopo quanto accaduto in questa sessione di mercato, su questo non ci piove. Ma da qui all'addio, ci passa in mezzo un mare di bufale atte più a creare tensione che a fare luce su quella che è la reale situazione in casa Lazio. Che è quello che proveremo a fare noi oggi.
Punto numero uno: la Lazio s'è dimostrata ancora una volta disorganizzata. Speriamo non sia vero, ma Rai Sport ieri ha parlato di come Cabral sia stato proposto a Sarri nei giorni scorsi, fornendo al tecnico due video dove però il calciatore non era titolare, ma era in panchina. Ma non è solo questo. La Lazio - lo sanno pure i sassi - ha provato pure a sondare Lucca del Pisa. E poi Cutrone. E poi Defrel. Prima di prendere Cabral. Un profilo diverso dall'altro. Senza nessun filo logico, senza nessuna organizzazione.
L'arrivo di Sarri faceva sognare un mercato diverso. Non perché dovesse arrivare Messi. Ma perché si potesse costruire qualcosa di logico, di importante, basandosi sulle richieste del tecnico. E non sulle scelte di Tare che negli ultimi anni si sono dimostrate - ci teniamo bassi - totalmente fallimentari sotto il profilo tecnico-tattico, oltre che economico. E allora, cosa bisogna davvero attendersi dopo il terremoto di queste ultime ore? Cosa farà Sarri? Proviamo a capirlo insieme <<<
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