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Martusciello
Buona la prima, che sarà però anche l'ultima, per Giovanni Martusciello. La Lazio vince col Frosinone e al termine del match proprio il tecnico è intervenuto ai microfoni dei canali ufficiali del club. Queste le sue parole. “Vittoria che ci lascia un sospiro di sollievo. Vivere momenti così, io ma anche i ragazzi, ritrovarsi in condizioni non comode... Quando succede quello che c'è stato stasera diventa tutto risollevato. Questa è stata una settimana infernale. C'è stata una manchevolezza generale, dovuta alle sconfitte. Indietro non si può tornare. È successo tutto a valanga ed è precipitato tutto. Sarri voleva questo, che la squadra reagisse. Il gruppo si era appiattito, non per colpe individuali, ma perché quando perdi, perdi fiducia, precipiti. Dopo la sconfitta in Champions e quella con l'Udinese non si è avuto colpo di fortuna, ma la fortuna si deve cercare e noi non si è cercata.
Non è stata una settimana comoda per me. Ma ero talmente concentrato che quesi ragazzi non perdessero il filo, anche perché sono rimasti soli. Ero parte integrante con loro. È stata una settimana tremenda. C’è bisogno di faticare, rischiare, mettere il cuore. Questa è stata una partita complicata. Non è stata una partita bella, ma era immaginabile che non fosse bella. La prima mezz'ora è stata terrificante, io mi giravo in panchina e tutti gli sguardi erano come il mio. Non si riusciva a fare cambiare l'inerzia del momento. Il Frosinone aggredisce tutti, sono giovani e questa è stata una difficoltà ulteriore.
I ragazzi sono stati bravi ad avere una reazione e a mantenerla. Mandas è stato straordinario, dico lui perché è più giovane. Lui è un ragazzo straniero, per lui è difficile ancora parlare, fargli comprendere, ma sono stati bravi quelli che sono rimasti, come il preparatore atletico, il preparatore portieri, il match analyst. A Sepe ho chiesto di darmi una mano, gli ho detto 'O mi metto a vedere la partita o scrivo'. Ovviamente c'è stata disponibilità massima.
L’abbraccio è stato verso di loro, non per me. Questa è stata una settimana particolare. Bisognava stare attenti ad avere certi atteggiamenti. Bisognava fare cose normali, senza sprigionare polemiche o condizioni antipatiche. Si veniva da quattro sconfitte, questa è stata una vittoria di liberazione. Questo era quello che voleva far scattare il mister. Il suo è stato un atto forte affinché la squadra producesse un atto forte. E il senso di appartenenza visto dopo il 3-2 lo ha creato. Avevano ghigno e rabbia giusti. Quando succedono queste cose si sprigionano determinate altre cose. Sono contento per loro, sono ragazzi a posto. Non c’è direzione per far sì che la Lazio viva male. Ora ci sarà un nuovo allenatore e saranno gettate condizioni differenti. Si è lasciato un gruppo disponibile, è la parola giusta”.
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