In archivio anche la quinta amichevole estiva della Lazio, impegnata oggi sul campo del Frosinone. Al termine della gara, dalla sala stampa dello Stirpe è intervenuto in conferenza il tecnico biancocelesteMarco Baroni. Queste le sue parole.
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Frosinone-Lazio, Baroni: “Soddisfatto del percorso. A che punto siamo? Beh…”
Che indicazioni sul modulo ha avuto da questa partita?
“Avremo un impianto di gioco stabile: difesa a quattro e doppio esterno. Poi a volte a centrocampo avremo un vertice alto e uno basso, dipende dalle caratteristiche. Quando ho tolto anche Zaccagni avevamo perso campo, ho pensato di riallargare un po’ Akpa anche se so benissimo non sia la sua caratteristica. Avevo bisogno di riempire il campo davanti a Taty. Isaksen è entrato ma si portava ancora dietro l’affaticamento”.
A che punto è la squadra dal punto di vista fisico?
“Siamo partiti bene, cercando aggressività alta e facendo una buona manovra. Nella scelta della formazione iniziale c’erano alcuni giocatori che non avevano mai giocato insieme. Dele-Bashiru è stato fermo, ma ho bisogno di farli giocare perché solo questi test ci possono dare contezza. Vale anche per Tchaouna, che è rimasto un po’ isolato e deve migliorare in questo. Ma la squadra nel primo tempo mi è piaciuta, è andata in pressione. Sono tutti passi avanti, si alza sempre il livello: abbiamo bisogno di minuti, partite e prestazioni vere”.
Come ha visto Bashiru? È quella la sua posizione ideale?
“Lui è un giocatore con potenzialità incredibili: grande fisicità, tiro, forza e gran qualità. Va un attimo centrato nel ruolo, deve capire velocemente il nostro calcio che è fatto di ritmo e poco tempo rispetto ad altri campionati. Oggi a volte ha ricevuto bene poi è stato pressato, ma diventerà importante”.
Le è piaciuto Noslin dietro la punta?
“Si è mosso bene, scivolando su una palla che altrimenti sarebbe stato gol. Poi ha calciato altre due volte in porta. Mi è piaciuto ma lo conosco: ha mobilità, profondità. L’ho voluto provare con Castellanos perché come ho detto siamo alla ricerca di un calcio di mobilità e con giocatori con queste caratteristiche si può provare qualcosa. Servono ancora gli equilibri di squadra, ma in questo momento ho bisogno di far fare minutaggio a qualche ragazzo: Noslin per esempio aveva saltato la Germania. Oggi ho visto buone indicazioni”.
Che apporto potranno dare Pedro e Vecino?
“Giocatori bravi, che hanno valori professionali di alto livello come questi citati, non sono mai un problema. Io non riesco a pensare a undici titolari, ma a una squadra che abbia all’interno più titolari che a me toccherà mettere in campo. Lo farò, quando vuoi fare un calcio dispendioso hai bisogno anche di tanti giocatori viste le tante partite”.
A che punta della preparazione siete? Più avanti o più indietro di quanto si aspettava?
“Assolutamente in linea, quando dopo il ritiro ho ringraziato la squadra non erano parole scontate. Ho trovato disponibilità nel lavoro, lavoriamo duramente. Mi dà fiducia perché ci fa ridurre i tempi, non ne abbiamo molto. Anche l’inserimento dei nuovi: solo tramite la disponibilità si possono ridurre i tempi. Finora sono soddisfatto di quanto fatto e della disponibilità dei ragazzi”.
La prossima settimana avrete due partite in tre giorni: farà due squadre diverse?
“No, alzeremo il minutaggio perché arriveremo alla gara di campionato in cui sì ci sono cinque cambi ma servono giocatori pronti”.
Cosa manca in costruzione?
“I centrocampisti non era tanto nella costruzione il problema. Hanno lavorato bene tutti. Dele-Bashiru è normale che avesse qualche problema. Nel secondo tempo ho cercato di correggere il posizionamento”.
Che tempi ci sono per Gila, Tavares e Castrovilli?
“A parte Tavares, l’obiettivo è averli a Cadice per una parte di gara. Stanno lavorando forte, hanno una voglia pazzesca ma stiamo provando a dosarli perché sappiamo benissimo che sono due situazioni in cui stare attenti”.
La sensazione è che la squadra sia più sciolta nel secondo tempo. Come mai?
“Nel primo tempo abbiamo avuto due o tre situazioni costruite bene. La squadra secondo me ha manovrato bene, poi c'è da lavorare, è chiaro, questo lo sappiamo".
È un Frosinone diverso da quello che ha allenato, ma che impressione le ha fatto?
“Conosco società e ambiente, ci sono calciatori con esperienza e penso il Frosinone potrà fare un campionato di vertice. Poi conoscete la Serie B, è un campionato duro”.
Schierare Cataldi dal 1’ è stato un segnale visti i fatti recenti? Che ruolo ha in mente per lui?
“Il ragazzo deve stare sereno, giocare. Ha la mia stima, quella della società e dei compagni. Non c’è un problema Cataldi. Il gruppo lavora, è partecipativo, tutti vogliono giocare e questo per me è fondamentale. Lui deve stare sereno, lavorare ed esprimere il suo potenziale”.
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