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Focus Lazio – Lotito-Sarri, c’eravamo tanto amati: crisi in casa laziale

Sarri e Lotito

Il tecnico e la dirigenza ora frenano sul rinnovo contrattuale. L'idillio iniziale è già svanito, tra risultati negativi e promesse disattese

redazionecittaceleste

C’eravamo tanto amati. Se il rapporto tra la Lazio e Maurizio Sarri fosse un libro, il titolo non potrebbe che essere questo. Un amore declamato ai quattro venti da entrambe le parti, ma già esaurito. L’errore del presidente della Lazio Claudio Lotito è stato quello di ingaggiare Sarri per dare una risposta alla piazza romanista, in estasi per l’arrivo di Mourinho. Dopo l’addio di Inzaghi la Lazio avrebbe avuto bisogno di un tecnico giovane e di un nuovo progetto. Non di un maestro e di una rivoluzione copernicana. Per accogliere un maestro, è necessario saper ascoltare. E i dirigenti della Lazio, tutto hanno fatto tranne che ascoltare il nuovo allenatore. E per fare la rivoluzione, serve coraggio, quel coraggio di cambiare che Lotito non ha mai avuto.

L’errore dell’allenatore è stato quello di accettare l’incarico, illudendosi di poter cambiare club e squadra. Ma finora non è riuscito a cambiare né l’uno, né l’altra. Il presidente Lotito, frequentemente distratto da vicende lontane dalla Lazio - Lega Calcio, Senato e ancor prima Salernitana - ha spesso delegato al suo fido direttore sportivo che a Formello detiene il potere assoluto. Alla fine, ne è uscita una mezza restaurazione - di quelle inutili - necessaria a mantenere lo status quo. Intanto, il tempo delle illusioni è finito. Arrivati a questo punto, Sarri ha capito di non poter cambiare le cose, mentre Lotito riflette sulla bontà della sua scelta che finora non ha portato i frutti sperati.

Ora le parti sono asserragliate sulle proprie posizioni. Sarri non è più tanto sicuro che Formello sia il miglior posto dove poter lavorare. Il mercato gestito in maniera pessima, e i proclami al quale il presidente non ha dato seguito lo spingono sull’Aventino. Il patron Lotito - contrariato per i risultati altalenanti - al momento riflette se impegnarsi ulteriormente con un allenatore dall’ingaggio oneroso, quasi fuori dalla portata del club. In mezzo c’è un direttore sportivo, fiero del proprio lavoro, e convinto di aver portato avanti uno dei mercati migliori del decennio. E’ evidente, che a fine stagione Lotito dovrà decidere se sposare l’allenatore, o continuare con il suo direttore sportivo. Cercare una mediazione sarebbe un’inutile perdita di tempo, che graverebbe in maniera negativa sulla Lazio.