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Sarri e Immobile
È intervenuto ai microfoni della radio ufficiale del club Sergio Floccari, ex attaccante biancoceleste. Un’intervista lunghissima la sua, che vi riportiamo di seguito.
“Contro lo Spezia ho visto un netto miglioramento rispetto Empoli. Questo anche se Sarri non è ancora contentissimo, però penso ci sia tempo per affinare tutto e migliorare. Ieri ho visto una bella Lazio. Ogni realtà è differente, Sarri in bianconero è una cosa e alla Lazio è un’altra. È determinante l’inizio di campionato, aiuta a mettere minuti nelle gambe. Ho notato che alcuni giocatori stanno ormai capendo come funziona il gioco di Maurizio e si stanno divertendo, questo è ciò che conta. Ci sono stati grandi cambiamenti, per esempio in difesa passando dalla linea a tre a quella a quattro. Sarri vuole una linea difensiva molto alta, anche per impedire di avere più spazi tra i reparti. Serve essere aggressivi ed è più difficile, è vero, però può essere più efficace. Si semplifica così anche il lavoro delle mezzali”.
“Immobile ha fatto la tripletta, è una cosa da sottolineare. Si pensava potesse faticare nel 4-3-3, invece è supportato e aiutato. Quest’anno può trovare la via del goal facilmente e aumentare ulteriormente i suoi numeri. Ciro poteva essere uno dei calciatori più in difficoltà, invece ieri ha dimostrato il contrario. Un giocatore di Sarri deve essere elastico: è un allenatore che sa arricchire e migliorarti. E infatti Immobile si migliorerà, cercando di attaccare meglio la profondità. Ciro sta arrivando sempre più in alto, così facendo potrà anche giocare più a lungo.
Il percorso di Felipe Anderson è stato particolare, ebbe bisogno di un periodo di adattamento quando arrivò alla Lazio. Poi esplose e divenne imprendibile. Ora vie da un paio di stagioni non esaltanti, ma gli farà bene essere tornato alla Lazio. Lui ha un talento straordinario, penso voglia riconquistare tutti. Ovviamente sarà fondamentale riuscire a capire la filosofia che vuole Sarri. Può giocare comunque su entrambi i lati perché ha qualità importanti. Alla fine numeri e modulo contano poco, mentre sono importanti idee e principi. La strada giusta è seguire i dettami di Sarri. Radu? È un professionista e pretende molto da se stesso, immaginavo avrebbe continuato. Fa di tutto per stare al passo con gli altri”.
“Il mio gol in Lazio-Juventus del 2013 all’ultimo fu bellissimo, rischiammo anche di subire un altro goal dei bianconeri poco dopo. Tutti sapevamo cosa avrebbe significato, sono felice di essere entrato nella storia insieme agli altri compagni con la vittoria della Coppa Italia contro la Roma il 26 maggio. A me il 26 poi sta molto a cuore, è un numero che nella mia vita torna spesso. Adesso sono nella squadra dei commentatori di DAZN. Sto imparando molto, il gruppo è giovane e ci sono tanti ex calciatori che sono anche amici. Intanto però studio e mi aggiorno, è fondamentale”.
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