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Stadio Flaminio
Tutto rimandato, come ampiamente pronosticato da Lotito. Il futuro del Flaminio non si è deciso ieri, per fortuna della Lazio che deve ancora presentare ufficialmente il suo progetto al Campidoglio. La conferenza dei servizi sulla proposta della Roma Nuoto ha scelto di rimandare tutto di circa dieci-quindici giorni. Colpa, o merito, del dipartimento Urbanistica che ha riscontrato troppe criticità per dare il via libera al progetto. Positivo, sebbene con alcune prescrizioni, invece il parere della Soprintendenza di Stato, unica figura in grado di bocciare senza appello, come avvenuto in passato, tutti i progetti presentati sul Flaminio. Non può essere felice di ciò la Roma Nuoto, costretta però ad adeguarsi alla decisione del Campidoglio.
Il Comune, come più volte affermato, non vuole precludersi nessuna opportunità e per questo ha concesso altre due settimane di tempo alla Roma Nuoto per portare eventuali integrazioni e dare nuova vita al suo progetto. Allo stesso tempo, però, il Campidoglio con questo allungamento dei tempi si è concesso l’opportunità di non ritrovarsi costretto a esprimere subito un parare definitivo. Con o senza prescrizioni, infatti, qualora la conferenza dei servizi dovesse arrivare a un parere positivo costringerebbe il Comune a decidere se dichiarare o meno il pubblico interesse per il progetto presentato. Dichiarazione che, dovesse arrivare, chiuderebbe tutti i giochi a qualsiasi altra opzione, Lazio su tutte.
Il Comune aspetta, vuole valutare ogni proposta. Ma il tempo ora stringe. Lotito non a caso ha parlato di una fascia temporale tra il 30 novembre e il 5 dicembre: facile immaginare abbia previsto gli sviluppi di queste ore e abbia deciso di sfruttare al massimo tutto il tempo a disposizione. Tempo che, però, ora è agli sgoccioli: il Campidoglio per quanto ben disposto vuole il progetto, atteso a questo punto per l’inizio del prossimo mese. Il presidente della Lazio continua a insistere intanto sull’importanza di aver stretto un accordo con Legends, che già lavora per Real Madrid, Barcellona e Manchester City. A questo è strettamente collegata la possibilità di una sponsorizzazione di Emirates, che già dà il nome allo stadio dell’Arsenal, sia per il Flaminio che per la maglia.
Lotito, insomma, fa sul serio e sogna in grande. Prima, però, gli ultimi step nella fase di studio: continuano infatti gli studi preventivi dei tecnici e degli esperti a cui si è affidato il patron della Lazio. Per esempio La Sapienza deve verificare tra le altre cose l'impatto sul quartiere in termini di mobilità, di impatto acustico e di inquinamento atmosferico, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vivibilità dello stesso quartiere. L’obiettivo dell’ateneo è quello di farlo utilizzando approcci innovativi e potenziando le aree verdi. Ma è solo uno dei tanti temi da rendere inattaccabili per poter sognare davvero un ritorno al Flaminio dei biancocelesti.
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