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Fiorentina-Lazio, Zauri: “Spareggio Champions, i punti ora valgono doppio”

Edoardo Benedetti Redattore 
Le parole e l'analisi del doppio ex Luciano Zauri sulla partita, in programma lunedì alle 20:45, all'Artemio Franchi tra Fiorentina e Lazio

"Due squadre che restano incollate al treno Champions" - così il doppio ex Luciano Zauri analizza lo scontro diretto di lunedì tra Fiorentina e Lazio alle colonne del Corriere dello Sport. Una partita importante per entrambe, con gli uomini di Sarri chiamati a dare un segnale a loro stessi per le ambizioni stagionali.

Come arrivano Fiorentina e Lazio allo scontro diretto?

“Il cammino della Fiorentina rispecchia le aspettative. Un campionato di media-alta classifica a ridosso delle prime posizioni. Per un periodo è stata una delle squadre da battere, ora sta calando leggermente, ma credo che la squadra di Italiano sia pienamente in linea con il percorso. La Lazio, invece, venendo da un secondo posto, sta facendo meno di quello che ci si aspettava. Almeno in campionato, mentre in Europa ha ottenuto ottimi risultati. È partita malissimo, con due sconfitte, poi si è ripresa ed ora si trova a rincorrere. Con la Fiorentina sarà una gara determinante”.

Fiorentina e Lazio, chi rischia di più?

“Gara delicata per entrambe. La Lazio deve vincere per forza se vuole ancora provare a restare in corsa, ma anche la Fiorentina non può permettersi di perdere punti. È un momento molto delicato della stagione e i punti valgono doppio”.

Sarri e Italiano, due tecnici spesso messi in cotrapposizione. Quanto sono simili a livello tattico?

“Un conto sono gli schemi sulla carta, un altro come vengono interpretati. Sono due tecnici diversi, che amano imporre il gioco e non hanno paura di giocarsela. Italiano è un tecnico giovane, intelligente e sta facendo molto bene. Sarri è esperto, da anni gioca un bel calcio ed ha ottenuto grandi risultati. Anche nella Lazio. Ero convinto che il secondo posto dello scorso anno fosse difficilmente migliorabile”.

Anche se in estate, la Lazio si è mossa molto sul mercato.

“Lo scorso anno Sarri è stato bravissimo a centrare l'obiettivo, ma il secondo posto è arrivato anche grazie al fallimento di alcune squadre che a mio avviso avevano una rosa superiore. La Lazio è stata bravissima a sfruttare queste incertezze ed ha guadagnato con merito il posto d'onore alle spalle del Napoli. Partire dal secondo posto, forse ha un po' falsato le aspettative. È pur vero però cela Lazio ha fatto un ottimo mercato, che l'ha portata ad allargare e migliorare la rosa”.

Perché allora tutte le difficoltà iniziali?

“Credo che qualche giocatore, soprattutto i più giovani, abbiano fatto un po' di fatica ad inserirsi all'inizio e poi non dimentichiamoci che la Champions League ti toglie sempre qualche punto”.

Italiano non ha mai schierato la stessa formazione due volte di fila. Sarri invece sembra puntare maggiormente su un gruppo ristretto di titolari.

“Per esperienza diretta ti dico che ogni allenatore ha in testa dodici/tredici giocatori che considera i suoi titolari inamovibili. Ma spesso il campo ti fa cambiare idea: ci sono quelli che si allenano bene e poi la domenica steccano, quelli che fanno il contrario. Ma la soluzione migliore è l'equilibrio: riuscire a convogliare tutti, senza stravolgere la squadra. Sarri storicamente non è uno che ama il turn over, ma probabilmente nel corso degli anni questo tipo di gestione gli ha permesso di raggiungere i risultati che ha raggiunto. Italiano è più giovane e con meno esperienza, ma ha sposato un'altra linea, che lo scorso anno gli ha permesso di arrivare in fondo a tutte le competizioni”.

Che idea si è fatto dei terzini a disposizione di Sarri? Perché non hai utilizzato contemporaneamente Lazzari e Pellegrini, i due più offensivi?

“Accadeva anche ai miei tempi: quando a destra c'era Oddo, che spingeva, spesso venivo schierato io a sinistra che ero più equilibrato. Le formazioni sono sempre un gioco di equilibrio: ma nel calcio di oggi secondo me non esistono regole precise. Si può osare: in certe partite i terzini che attaccano di più si possono rischiare”.

A proposito di Lazio-Fiorentina...

“Non mi chiederai mica della mia parata all'Olimpico...”

Evitiamo?

“Facciamo così: preferisco ricordare di più la gara dell'anno successivo, quando segnai il gol decisivo nel finale. Quello fu un gol bello e importante”.


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