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Fiorentina-Lazio, Marcenaro protagonista: ok il primo rigore. Ma il secondo…

Edoardo Pettinelli Redattore 
Tutti gli avvenimenti da moviola nella quinta giornata di Serie A. Analizzata la prova del signor Matteo Marcenaro della sezione di Genova

Primo Tempo

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Al 5° minuto va giù Zaccagni al limite dell'area, il 10 biancoceleste cade in area di rigore ma il contatto avviene leggermente fuori: Marcenaro fa subito segno, correttamente, concedendo la punizione. Al 10° minuto arriva il primo, inevitabile, giallo della partita: in netto ritardo la scivolata di Gosens che nel tentativo di anticipare Isaksen non trova la palla ma solo la gamba del danese. Poteva decisamente starci la sanzione anche per Cataldi che un minuto dopo abbatte ancora una volta Isaksen al limite dell'area di rigore. Arriva allo scoccare del 26° minuto il primo giallo in casa Lazio: sanzionato Isaksen che, dopo aver propiziato il giallo di Gosens, colpisce con un pestone il piede di Biraghi sotto gli occhi di Marcenaro. Passano i minuti e sale l'intensità dei contrasti da una parte e dall'altra con il fischietto di Genova più volte chiamato a interrompere il gioco senza però tirare fuori altri cartellini. Cartellino che arriva al 42°: Biraghi, nervoso dopo il gol del vantaggio laziale, entra bruscamente su Isaksen che provoca l'ennesima sanzione per la Fiorentina.

Secondo Tempo

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Passano appena 2 minuti e Marcenaro ha subito il suo da fare: nessun dubbio sul rigore assegnato alla Fiorentina, step on foot evidente di Guendouzi su Gudmundsson, penalty inevitabile. Manca forse il cartellino giallo che, come da regolamento, poteva starci.  Scorre via, a dispetto di quanto si potesse pensare, con ben poco da segnalare la prima metà della ripresa. All'85° arriva la seconda ammonizione tra le fila biancoceleste: sul taccuino di Marcenaro finisce Patric che per fermare la controffensiva Viola stende Dodò. Altro episodio chiave all'88°: Tavares colpisce il piede di Dodò sulla linea di fondo, Marcenaro va al Var e concede rigore. Questa volta la decisione è più che discutibile. Nel recupero ammonito anche Dodò reo di eccessive proteste ai danni del primo assistente di Marcenaro.