Baroni continua a sperimentare e schierare una squadra sbilanciata e troppo offensiva. Non è un caso che la Lazio fosse passata in vantaggio e poi abbia subito 2 gol. Finisce 2-1 per i gigliati all'Artemio Franchi. Al termine della partita, il tecnico biancoceleste si è recato in conferenza stampa per rispondere alle consuete domande post partita. Ecco le dichiarazioni del tecnico biancoceleste.
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Fiorentina-Lazio, Baroni in conferenza: “Non voglio essere polemico ma…”
La sconfitta nasce solo per quei due episodi o c'è dell'altro?
“Difficile spiegarla se non facendo queste valutazioni. Non voglio essere polemico. Quello che dovevo dire l'ho già detto. La prestazione della squadra è stata importante. La partita la potevamo anche chiudere. Abbiamo avuto più tiri e più possesso e più tutto. Ci teniamo la prestazione. Noi abbiamo una buona classe arbitrale ma per noi allenatori rimane difficile fare il nostro lavoro in fase difensiva se ci sono queste situazioni. Stiamo parlando di un pestone non cattivo, Guendouzi leva il piede. Il calcio è di tutti, perché la gente si affezioni serve lo spettacolo e per far sì che ci sia serve un calcio dinamico, andare forte. Io cerco questo. La mia strada è questa”.
Come ha visto l'intesa tra Noslin e Dia?
“Noslin ha fatto tanta mobilità, ha impegnato tantissimo la loro difesa e ha attaccato la profondità. E' giovane, ha fatto una buona prestazione. Dia ha avuto 2-3 situazioni in cui poteva trovare il gol. Un attaccante non può trovare il gol in tutte le partite. Se una squadra ha una produzione offensiva così, questi episodi andranno anche in un'altra direzione”.
L'esperimento di Castrovilli le è piaciuto? Perché è uscito Noslin e non Dia?
“Dia se avete visto, pronti e via, ha avuto una leggera distorsione alla caviglia. In queste partite ha sempre speso tutto. Tra primo e secondo tempi mi ha detto: "abbastanza bene". Alla fine per questo motivo ho deciso di mettere Pedro che per me è una risorsa importante. Castrovilli per me è un centrocampista dei più bravi in Italia. Ha corsa, tiro, filtrante, passaggio etc. Questo ruolo lo ha già ricoperto in passato e per me i ruoli può ricoprirli tutti anche sotto punta”.
Mi sembra un gioco che i giocatori non riescono a concretizzare
“Non sono d'accordo, ora non so i dati di questo turno. Finora eravamo primi per corner e tiri in porta. Io sono convinto che questa è la strada che piace ala squadra e che porterà molti giocatori a fare gol. Se tutta questa produzione la tramutiamo in realizzazione lo spero però non è facile”.
La Lazio non le sembra troppo offensiva?
“In questo momento abbiamo subito meno ingressi dell'avversario in aria. Avevamo anche una percentuale di tiro e realizzazione altissima. Solitamente c'è un'equazione, 10 tiri, 3 verso la porta e 1 gol. Io cerco di tirare in porta e di non far tirare l'avversario. L'equilibrio sta anche dentro questi numeri. Finché la squadra si adopera e c'è spirito di sacrificio procedo in questa strada”.
Che difficoltà ha a rimodulare la squadra quando mancano i giocatori?
“Io quando ho fatto i cambi pensavo di poter portare a casa la partita. In questo momento non mi piace dare l'input alla squadra di abbassarsi. Deve continuare a giocare e mantenere questa forma che stiamo costruendo. Cerco di mettere in condizione i miei giocatori. Non voglio cambiare il sistema di gioco perché ci siamo arrivati per un motivo ovvero che la squadra tirava poco in porta e ora la squadra tira in porta”.
Ho visto che ha parlato con l'arbitro a fine partita, che vi siete detti?
“Il confronto tra noi e loro deve essere diretto e leale. L'interpretazione a volte va un pochino corretta o altrimenti dobbiamo correggere noi e usare altre modalità di lavoro sul campo”.
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