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F. Anderson: “La Lazio è parte di me. 100 consecutive? A Sarri devo tanto”

Le parole di Felipe Anderson ai canali ufficiali della società, in occasione del raggiungimento del traguardo delle 100 partite consecutive

Sarri ne ha fatto un elemento imprescindibile per la sua LazioFelipe Anderson si è ritrovato dopo il suo ritorno nella Capitale, tagliando il prestigioso traguardo delle 100 partite consecutive. Per l'occasione la società ha intervistato il brasiliano ai canali ufficiali. "Sono molto felice di questo traguardo, di una sequenza così lunga" - ha esordito Felipe. "Ci sono tante cose che influenzano questa cosa, su tutti il fatto che ho avuto poche lesioni e fare attenzione alle cose principali come dormire e mangiare bene. Tutti questi fattori mi danno la forza per una sequenza così lunga di partite. 

A luglio 2021 avevi promesso che avremmo visto un Felipe Anderson diverso. Questa svolta mentale è nata nella difficile stagione in prestito al Porto?

"Si, mi ha aiutato e dato la forza. Mi ha fatto vedere quant'ero cresciuto mentalmente e come persona. Quando ho avuto la possibilità di tornare qui mi sentivo pronto e maturo per superare le difficoltà. E per le cose belle che ho nel cuore, sono tornato consapevole delle cose che c'erano in palio".

Hai avuto paura di non riuscire più a trovare una squadra per giocare ad alti livelli in Europa?

"No, sapevo che ci sarebbe stata un'opportunità perché ho lavorato tanto e non ho mai smesso di crederci, anche quando ero lì (al Porto n.d.r). Volevo tanto un'opportunità ma ero sicuro che sarei riuscito a tornare ad alti livelli". 

100 gare consecutive, quale la più bella?

"Il derby. Ho segnato, è stata una serata magica. Quel derby lì lo abbiamo vissuto in un momento di grande difficoltà, con tante assenze pesanti. È stata una settimana importante". 

Il record di presenze consecutive appartiene a Javier Zanetti, con 167 partite. È raggiungibile?

"Il segreto è che sto dando il massimo pensando alla prossima partita, recuperando mentalmente le forze. Quello è uno dei segreti perché concentro tutte le mie forze sulla prossima partita e sugli allenamenti. Quindi cerco di non togliere la mia concentrazione di questo periodo, voglio fare il massimo ed essere a disposizione del mister. 

È Sarri il mister che ti ha dato più fiducia in carriera?

"Prima di venire qui non lo conoscevo di persona ma ho visto che la sua squadra aveva un bel gioco, con caratteristiche uniche. E quando ho avuto l'opportunità di lavorare con lui mi ha dato una carica in più, perché un allenatore a cui piace giocare col pallone e comandare il gioco. Sicuramente è quello che mi ha dato più fiducia, crede in me ed io devo ripagarlo sul campo".

Cosa invidia il Felipe del 2015 a quello di oggi?

"La continuità durante la gara che ho adesso in tutte le fasi di gioco, la partecipazione e la lettura delle partite".

Dal 2013 hai avuto tanti compagni di squadra. Se dovessi dire un nome...

"Lucas Leiva. Anche se ho giocato poco con lui è stata una persona molto importante. Siamo rimasti amici e anche dentro al campo ci divertivamo tanto. Prima e dopo le partite mi consigliava, mi ha aiutato nei momenti difficili".

Dal 2024 Ancelotti allenerà il Brasile. Speri ancora in una chiamata della Nazionale? Ci sono stati spiragli in questi due anni?

"Lavoro ogni giorno per onorare la maglia della Lazio, il mio primo pensiero è la squadra. Poi c'è il sogno di tornare ad indossare la maglia del Brasile. Ancelotti è un grande allenatore e spero che faccia bene".

Questa è la tua ottava stagione in biancoceleste. Cosa credi ti sia entrato dentro del DNA della Lazio?

"La Lazio non è solo un club, è una parte della mia vita. Qui sono cresciuto, sono sposato, ora avrò una bambina. Per me e per la mia famiglia non sarà mai soltanto una squadra di calcio". 

Commenta queste immagini di persone con cui avuto a che fare: il primo è Inzaghi.

"Abbiamo vissuto momenti difficili e bellissimi e tra i più belli c'è la Supercoppa. La nostra esperienza è stata molto intensa, gli sono grato perché grazie a lui ho imparato molte cose, scoprendo che posso fare molto di più in campo". 

Candreva.

"Quando sono arrivato era un punto di riferimento, e giocava nel mio stesso ruolo. Lo guardavo ogni secondo per imparare da lui. Tirava fortissimo da fuori area, metteva dei bellissimi cross. È stato una leggenda qui".

Manuel Pellegri, ex tecnico del West Ham.

"Mi ha voluto fortemente, mi ha dato tanta fiducia. Da tempo non lo sento e non riesco a parlarci ma se lo incontro lo abbraccio perché mi ha permesso di fare una grande esperienza".

Pioli.

"Con lui ho vissuto il miglior momento della mia carriera alla Lazio. È un mister molto forte, che mi ha fatto crescere tanto. Avevo bisogno di fiducia e libertà e l'ho avuta con lui". 

Mauricio.

"Era come un fratello per me, anche qui alla Lazio. C'era un periodo in cui eravamo soli a Roma e le nostre famiglie sono state insieme. Ci siamo dati una grande mano, nell'amicizia, nella fratellanza. Siamo stati buoni amici".

De Vrij.

"Ringrazio il calcio per avermelo fatto incontrare. Abbiamo girato il mondo insieme, andavamo molto d'accordo. Ho anche conosciuto i suoi amici olandesi, è stato bellissimo diventare amici. Abbiamo vissuto grandi momenti qui alla Lazio e gli auguro il meglio per la sua carriera".  


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