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Giuseppe Favalli
Alla vigilia di Lazio-Lecce, la società biancoceleste come di consueto ha pubblicato il mach program con l’intervista a un calciatore a un grande ex della storia della Lazio. Oltre a Toma Basic, in questo caso è stato intervistato Giuseppe Favalli. Queste le parole dell’ex terzino biancoceleste, secondo per presenze dietro solo a Radu e calciatore più vincente con la maglia della Lazio grazie ai suoi otto trofei.
12 maggio 2004, Juventus-Lazio 2-2: il tuo ultimo trofeo con la Lazio. A distanza di 19 anni, provi le stesse emozioni di allora?
“Una domanda alla quale purtroppo rispondo con difficoltà perché prima di quella partita sapevo già che avrei lasciato la Lazio dopo 12 anni. Non fu facile. Andammo sotto di due gol, pregiudicando il doppio vantaggio nella finale di andata, ma non mollammo. Cosi riuscimmo a rimontare e a portare a casa la coppa. Alla fine ero felicissimo per la vittoria, arrivata contro una squadra piena di campioni”.
Andiamo avanti di 2 giorni e indietro di 4 anni: 14 maggio 2000, si può dire che fu il finale più incredibile nella storia della Serie A?
“Penso proprio di sì. Credo che sia stato un finale di campionato difficilmente ripetibile. Non capita tuti gli anni di arrivare all'ultima giornata con uno scudetto ancora in palio, senza contare il diluvio di Perugia e l'attesa del fischio finale negli spogliatoi. Fu una giornata semplicemente stupenda”.
Dalla tua Lazio a questa: vedi possibile una qualificazione della Lazio alla prossima Champions League?
“Mi auguro di sì perché la Lazio ha giocatori importanti e nel corso della stagione ha avuto una buona continuità, soprattutto negli scontri diretti. Sarri sta facendo un ottimo lavoro sotto tanti aspetti, è un allenatore che apprezzo molto. Non a caso per lui parla la carriera”.
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