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Fabio Zaccagni: “Alla Lazio e ai laziali dico grazie. Ricordo Mattia nel 2006…”

Zaccagni
Le parole del papà di Mattia Zaccagni che racconta tutta l'emozione della famiglia al momento del gol capolavoro del figlio contro la Croazia
Stefania Palminteri Redattore 

Un gol bellissimo, un destro a giro sul secondo palo che ricorda molto quello del suo idolo Del Piero alla Germania e che, nonostante il peso specifico diverso, riporta l'Italia a giocare a Berlino 18 anni dopo. Il capolavoro di Mattia Zaccagni al 98' contro la Croazia ha mandato in delirio l'Italia intera. Un sogno che s'avvera per lui e per tutta la famiglia, compreso papà Fabio che alle colonne de Il Messaggero racconta tutta l'emozione per la notte magica vissuta dal figlio.

"Nel 2006 Mattia era un bimbo, girava euforico con la bandiera dell'Italia per quel mondiale vinto. Era con noi all'Hotel villa Saba, l'albergo di famiglia, dove abbiamo sempre visto insieme i mondiali, gli europei, qui è nato il miracolo. Prima di partire per il ritiro aveva voluto le foto di quell'anno. Ora si chiude un cerchio della vita. Lo abbiamo ammirato in tv in questo stesso albergo con sua moglie Chiara e mio nipote Thiago, al gol è scoppiato il finimondo. Grida, spogliarelli, clienti in delirio. Lo abbiamo chiamato subito, prima della doccia, ma non lo abbiamo fatto parlare, urlavamo. Nemmeno quando abbiamo vinto i mondiali abbiamo esultato così tanto. Quella è la sua mattonella per girarla sul secondo palo, ma questa rete aveva un coefficiente di difficoltà superiore, vale il passaggio di un turno. Stiamo sognando, è stato un momento unico e ancora non ce rendiamo conto.

Mattia è nato col pallone, è partito dai dilettanti, ha fatto tutte le categorie, sino ad arrivare a livelli che nessuno si sarebbe mai immaginato. Ora deve continuare con umiltà, come gli abbiamo sempre insegnato. Abbiamo appena aperto l'Esotica e speriamo che venga a trovarci presto. Lo farà, anche se gli sta per nascere una bimba, la secondogenita, a luglio, e dunque è in ansia anche per quello. Bisogna ringraziare la società, con cui continuerà per i prossimi 4 anni, e i suoi tifosi. È anche merito loro se sono stati raggiunti determinati obiettivi, dopo l'ultima stagione in cui è stato tormentato dagli infortuni, che non l'hanno portato nella miglior condizione in azzurro".