- Lazio News
- Calciomercato
- Rassegna Stampa
- Serie A News
- Pagelle
- Primo Piano
- Video
- Social
- Redazione
news
Fabiani
Tutte le parole del direttore sportivo biancoceleste, Angelo Fabiani, che in conferenza stampa ha risposto alle domande dei cronisti presenti in merito a quanto è emerso nelle ultime ore sulla trasferta di Amsterdam vietata ai tifosi della Lazio. “Sono qui in veste insolita, ma era doveroso da parte della società chiarire alcuni aspetti che riguardano il divieto dei tifosi della Lazio ad Amsterdam. Ieri sera ci sono stati colloqui tra me, il segretario generale e il presidente Lotito. Siamo rimasti alquanto basiti da questa ulteriore limitazione che accade per la prima volta. Contro il Twente ad Enschede si sono addirittura verificati episodi da terzo mondo e mi assumo la responsabilità di ciò che dico. Prendere i tifosi della Lazio e rinchiuderli in due o tre alberghi, vietando loro anche di uscire per andare a prendere da mangiare, è un arresto ai domiciliari.
Per quanto riguarda Amsterdam, che per me è una città aperta e multietnica, viene vietata la trasferta ai tifosi con l’ordinanza di un sindaco. Mi voglio allora rivolgere alle autorità calcistiche e all’UEFA: è bene che dal prossimo anno, ma anche da subito, prima di stilare i calendari di ogni squadra si chiamino tutti i sindaci per chiarire le possibili situazioni che possono ostacolare e privare una società, come oggi la Lazio, dei propri tifosi. I tifosi supportano la squadra, la incitano. E noi andiamo a giocarci una partita importante senza i nostri tifosi. Trovo sia una cosa del terzo mondo.
Non penso che una città non riesca a gestire un evento calcistico, mi sembra quasi un reato a consumazione anticipata. Prima ancora che si verifichi un certo fatto prendo questo provvedimento. Non è più calcio, si toglie il succo dello sport e del calcio. Ora cosa diciamo ai tifosi che anzitempo hanno prenotato l’albergo, preso l’aereo, speso soldi per questa trasferta. Se il sindaco di questa bellissima città fa un’ordinanza, non poteva farla prima? Se i biglietti sono in vendita dal 13, cosa ha fatto in questo lasso di tempo? A pensar male si sbaglia, ma spesso ci si indovina. L’UEFA deve intervenire. Noi ieri, nella persona del presidente Lotito, abbiamo interpellato tutte le autorità e l’ambasciata. Ma in quelle zone il sindaco fa la differenza su tutto e tutti, non possono esserci neanche decreti statali.
Bisogna farla finita, perché i tifosi della Lazio e la Lazio non sono figli di nessun dio minore. La Lazio vuole gli stesi diritti di tutte le altre squadre, se qualcuno poi si rende reo di qualcosa ne paga le conseguenze. Ma questa situazione è intollerabile, non riesco a digerirla. È bene che la UEFA, che organizza questi tornei, a partire dal prossimo anno si metta in contatto con il capo di gabinetto di ogni sindaco per comprendere eventuali criticità e in quel caso giocare in campo neutro. I diritti che ha l’Ajax deve averli anche la Lazio, o qualsiasi altra squadra. Già da ieri il presidente si è attivato, sta ancora avendo continui colloqui con le autorità competenti. Speriamo possa nascere qualcosa di positivo e che il sindaco di Amsterdam si ravveda su un provvedimento che non ha ragione di esistere.
A parti invertite il sindaco Gualtieri non avrebbe preso questa decisione: abbiamo forze dell’ordine in grado di arginare atti di intolleranza. Ma non è la prima volta che capita una situazione del genere ed è giusto dire le cose come stanno. In un’altra trasferta hanno fermato tifosi con pale, picconi, sciabole. Vorrei capire queste scimitarre dove le hanno prese. Mi sembra che si sia un po’ prevenuti da questo punto di vista, piuttosto che dal fatto reale e concreto. La nostra posizione è molto critica, non facciamo un passo indietro ma quattro in avanti. Renderemo la vita difficile sul campo a chiunque”.
La UEFA cosa dice in merito, anche pensando al rimborso dei biglietti?
“Da ieri Lotito si è attivato, oggi è stato abrogato il trattato di Schengen. Il rimborso dei biglietti? Ci mancherebbe altro. La UEFA a oggi non ha dato risposte ufficiali. Non possiamo dire cose di cui non abbiamo contezza. Ci dispiace come società e mondo Lazio che però spesso veniamo presi di mira. E questo non va bene, non è tollerabile. Vogliamo i diritti di tutte le altre squadre. Poi se qualcuno si rende colpevole di qualche atto ne paga le conseguenze in prima persona. Non può però questo penalizzare tutti i tifosi, le famiglie. Non è tollerabile una situazione del genere. Viviamo in un altro mondo. Siamo basiti. Il dato significativo è che se avevano in mente questa limitazione potevano farla prima di mettere in vendita i biglietti”.
Come si risponde alle accuse che continuano ad arrivare?
“A queste provocazioni non c’è da rispondere. Daremmo importanza a frasi ignobili dette da persone ignobili. Roma è una città aperta, accoglie tutti. Qualche tempo fa proprio da quelle parti arrivarono tifosi che fecero cose incresciose. Non rispondo a queste frasi ignobili che non appartengono ai tifosi della Lazio né alla società. Noi non facciamo politica ma calcio giocato e da questo punto di vista rivendichiamo i diritti di tutte le altre società. Dopodiché chiunque prenda decisioni di bando lo comunichi prima. E la UEFA deve farsi sentire, è intollerabile, imbarazzante un provvedimento del genere. È una presa in giro. Cosa raccontiamo ai tifosi che hanno buttato i soldi? Quando siamo stati lì poi molti tifosi non potevano lasciare l’albergo. Abbiamo fatto fatica a credere in una situazione del genere. Non è la prima volta. E allora la UEFA deve mettere una volta per tutte fine a queste situazioni, devono dirlo prima. Così è una vigliaccata, una cosa brutta”.
La sorprende che nessuno si sia pronunciato nel mondo del calcio italiano?
“Mi sorprende che proprio da quelle parti in cui vietano la trasferta alla Lazio siano partiti dei cori nei confronti d Tchaouna. Sul resto non faccio dietrologia, non mi interessa. Va oltre il singolo soggetto, ci sono persone preposte a risolvere questo problema una volta per tutte. Si può anche vietare una trasferta, ma va detto nei tempi e nei modi giusti, non al verificarsi del fatto che io organizzo con la mia famiglia, spendo soldi e poi arriva una decisione che mi vieta di venire. È una barbarie, che penalizza la Lazio, i calciatori e la tifoseria. Questo non va bene. Se lì non si possono fare alcune partite si giocherà in campo neutro”.
I rimborsi deve garantirli l’Ajax?
“Sono loro ad avere l’incasso, questo sarà oggetto di contenzioso tra chi ha acquistato il biglietto e la società Ajax. I soldi non li abbiamo presi noi”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA