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Ex Lazio, Vieri non esclude il ritorno: “Potrei fare l’allenatore”

Bobo Vieri

L'ex attaccante della Lazio, Christian Vieri, vorrebbe tornare nel mondo del calcio. Magari come allenatore

redazionecittaceleste

Di A. Federico Di Placido

Nonostante abbia vestito la maglia della Lazio solo per una stagione, nel 1998/99, Christian Vieri ha lasciato un segno indelebile nella storia del club. Quell'anno in biancoceleste fu meraviglioso per i tifosi ma anche per la sua personalissima carriera. Dopo un periodo interessante all'Atletico Madrid, dove segnò 24 goal in 24 partite di campionato, la Lazio del presidente Sergio Cragnotti che decise di a puntare fortemente su di lui. Riuscendo a rivenderlo, per l'appunto un anno dopo, per la cifra record di 90 miliardi delle vecchie lire. La sua consacrazione, quindi, è arrivato soprattutto grazie alle vittorie in Supercoppa italiana e in Coppa delle Coppe con la maglia biancoceleste. Quest'ultimo trionfo, tra l'altro, porta il suo personalissimo zampino visto che segnò il primo goal che permise ai capitolini di battere 2-1 il Mallorca e di aggiudicarsi il trofeo.

 Notizie Lazio: Christian Vieri

Un nuovo inizio

Dieci anni più tardi Bobo avrebbe appeso gli scarpini al chiodo per dedicarsi al calcio ma alla propria maniera. Ora però l'ex centravanti della Nazionale sarebbe pronto a tornare nel vivo di questo sport. Magari finendo sulla panchina di chissà quale club. In quello lasso di tempo, infatti, Christian Vieri si è rimesso a studiare per prendere il patentino di allenatore. Una scelta, ha rivelato l'ex Lazio ai microfoni del Corriera della Sera, che ha cambiato la sua vita: "Mi piacciono le nuove esperienze, soprattutto quelle che ti arricchiscono la vita. Credo che il corso per allenatori sia stata una scelta fantastica. Abbiamo lavorate tante ore in aula e non è stato affatto facile. Abbiamo affrontato diversi temi e questo mi ha permesso di allargare ancora di più i miei orizzonti. Non so se farò presto l'allenatore. Molto dipenderà dai progetti che mi proporranno. Per come sono fatto, penso che sia più facile che finisca con l'allenare all'estero. In Italia ci sono troppi dirigenti che soffrono una scarsa cultura calcistica".