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Lotito e Inzaghi
Tutto all’ultimo respiro. La vittoria col Parma e il rinnovo di Inzaghi. Il derby alle porte e la Champions sempre più una flebile speranza. Tutto in dieci giorni. Un successo sul filo di lana, rischiando la figuraccia con una squadra già retrocessa, tiene aperta la corsa per l’Europa che conta, anche se la forte sensazione è che la competizione sia accesa solo grazie alla matematica perché lì davanti corrono tanto. “Abbiamo tre finali e vogliamo ottenere il massimo e vedere quello che succede, a cominciare dal derby”, dice il tecnico biancoceleste. Per lui non è stata una serata semplice. Ha cambiato parecchio la squadra rispetto a Firenze, ma, traversa di Luis Alberto a parte nel primo tempo, Immobile e compagni, non hanno fatto granché. E’ apparsa una squadra quasi svuotata, senza avere un obiettivo, come se alla Champions non ci credessero più. La sconfitta di Firenze ha lasciato il segno, probabilmente, e il tecnico non lo nasconde: “Siamo ancora amareggiati per quella partita, d’altronde siamo stati puniti da un gol nato su un rimpallo fortunato. Nonostante tutto, col Parma ci abbiamo creduto fino alla fine e questo è importante. Non era facile, lo sapevo perché loro giocano bene e non avevano niente da perdere”.
CASO RINNOVO
Sulla partita, il tecnico non aggiunge molto altro, è già proiettato al derby. “Tutti sanno quanto conti quella partita in questa città e soprattutto in un momento del genere. Dobbiamo recuperare giocatori, anche perché ci aspettano tre gare decisive in dieci giorni e non sarà facile”. Oggi, davanti al Collegio di Garanzia del Coni, ci sarà la decisione finale su Lazio-Torino, e non sono escluse sorprese. Quello che sta stupendo, da un certo punto di vista, e sta parecchio infastidendo l’ambiente laziale è il silenzio sul futuro di Inzaghi e le nuvole di colore grigio che si stanno sempre più addensando sopra la vicenda. Da tutte le parti, da mesi, non si è fatto altro che parlare dell’argomento con ottimismo, ma da un po’ di tempo a questa parte, con i continui rinvii, sembra ci sia dell’altro. E le parole dell’allenatore di ieri sera fanno pensare parecchio. “Futuro? Già ho detto diverse volte che a fine stagione ci metteremo a parlare di quello che è andato e di quello che non è andato, ma con la massima tranquillità". Non è proprio così. Nelle parole del tecnico c'è sempre stata la disponibilità e la priorità alla Lazio, ma ieri sera nel post partita, Simone sembrava più nervoso del solito sull'argomento. E anche il silenzio di Lotito non promette niente di buono. L'ultima volta che il patron aveva parlato del rinnovo era il giorno della presentazione della Morace. I toni e le parole usate quel giorno erano di affetto e di una questione ritenuta "una formalità". Questo silenzio e il fatto che ci sia il tecnico in scadenza che non ha ancora firmato, ricorda molto il 2009, quando sulla panchina laziale c'era un certo Delio Rossi. Ecco perché negli ultimi giorni, secondo le nostre indiscrezioni, dopo Gattuso sarebbe tornato forte il nome di De Zerbi, ma a sorpresa sopratutto quello di Sarri, prima di Mourinho accostato agli odiati cugini.
Cittaceleste.it
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