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AGGIORNAMENTO ORE 16:30 - E' ancora una sentenza ad personam. Si scaglia contro Lotito e aumenta la pena, la Corte d'appello della Figc: inflitti 12 mesi di squalifica al presidente della Lazio per la vicenda dei protocolli Covid. Guarda caso, un aumento di 5 mesi della pena che non permetterà al numero uno biancoceleste di ricoprire nessuna carica federale per i prossimi 10 anni.
E’ finito alle 12:30, dopo un’ora di dibattimento, il processo di secondo grado sul caso tamponi: «La Corte non ci ha detto ancora se uscirà stasera la sentenza oppure nei prossimi giorni insieme alle motivazioni – spiega l’avvocato biancoceleste – ma il comportamento del presidente Torsello e degli altri giudici è stato irreprensibile. Nonostante la nostra memoria difensiva più che esaustiva, ho potuto esporre a lungo le nostre ragioni. Anche dalla motivazioni del Tribunale Federale emerge che il presidente Lotito non abbia alcuna responsabilità sulle accuse contestate. Purtroppo la Procura Federale insiste nel ricorso con le sue richieste, così come sull’allenamento pre-Zenit d’Immobile, crollato in primo grado perché è evidente come la comunicazione della lista dopo i tamponi sia arrivata alle 10.49 con l’allenamento terminato come abbiamo dimostrato con le carte».
PERICOLO INIBIZIONE
A Formello ora l’attesa più grande è per la sorte di Lotito. Al momento è inibito solo per 7 mesi. Tutto è nelle mani del presidente Torsello, che dovrà decidere se confermare o cancellare, ridurre o perfino aumentare le sanzioni. I legali del club vogliono l'assoluzione, puntando ancora sulla norma sanzionatoria all'interno del protocollo che non è mai stata approvato dal Coni. La Procura rinnova le richieste per fare in modo che Lotito decada da ogni carica in Figc per il prossimo decennio se dovesse accumulare una squalifica di 12 mesi e un giorno.
Cittaceleste.it
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