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Ente Morale, Pulcini: “Con Lotito vogliamo cardioproteggere Roma. E alla Lazio…”

Ivo Pulcini
Le dichiarazioni del Direttore Sanitario dei biancocelesti intervenuto oggi ai microfoni dei canali ufficiali del club durante Ente Morale
Michele Cerrotta

Nuova puntata di Ente Morale in onda sui canali ufficiali del club. Spazio allo staff medico della Lazio questa volta, con il dottor Ivo Pulcini, Direttore Sanitario biancoceleste, che ha fatto il punto sulle lesioni al crociato e non solo. Queste le sue parole. “Dalle visite sportive che facciamo annualmente, in tantissimi anni ho visitato più di centomila atleti, emerge che tantissimi di questi hanno problemi posturali. Di questi, il 70% ha addirittura la gamba corta. Spesso si interviene con vari metodi, ma esistono tecniche manuali e supporti strumentali che possono correggere e prevenire queste asimmetrie. All’inizio si tratta di alterazioni funzionali, poi se diventano dismetrie diventano patologie. Nella fase pre clinica, prima che compaiano sintomi evidenti, il medico sportivo può certamente correggere queste anomali che nell’età adulta possono portare a vere patologie.

Ho proposto al Ministero della Salute di includere nelle visite di idoneità sportiva annuali anche la valutazione della postura, perché bisogna valutarla. È una cosa che spesso incide sulla prestazione atletica e su traumi da sovraccarico che spesso non sono effetto di movimenti esagerati, ma di movimenti esagerati in condizioni svantaggiate. Quando Muslera è venuto per la prima volta in Italia abbiamo preso cinque gol dal Milan e tutti a sinistra. Gli ho detto che secondo me aveva avuto una frattura alla clavicola destra e che l’avrei curato. Gli esami lo hanno confermato ed è stato curato, poi è andato sempre bene parando anche a sinistra. Di questi casi potrei citarne tantissimi, atleti e anche attori come Morgan Freeman che perdeva l’equilibrio con i plantari. Postura e stile di vita, oltre al primo soccorso, dovrebbero essere obbligatorie nella scuola dell’obbligo e nei corsi di laurea in medicina e simili. Oggi escono dalle università medici ai quali faccio avere gratuitamente un tesserino internazionale di rianimazione cardio-polmonare che nel corso di Laurea non c’è.

Tutta la Lazio è stata la prima squadra in Italia che è stata preparata all’uso del defibrillatore già due volte. E sul pullman della squadra c’è il defibrillatore a garanzia e tutela della salute e della vita dei giocatori. Come ordine dei medici stiamo già portando avanti in scuole e licei l’istruzione all’educazione sanitaria e alla tutela della salute presente e futura. Se ricevo un paziente e sono formato accademicamente che è un malato a cui fare la diagnosi, con sintomi analoghi a una patologie faccio terapia e diagnosi. Ma se sono sbagliate o lo intossico con terapie mediche o lo rovino con una terapia chirurgica. Spesso si può riconoscere invece un problema per tempo, prevenendo le malattie.

Tanti bambini sono sanissimi dal punto di vista delle analisi e delle visite, ma non crescono. Dopo una correzione postulare crescono invece improvvisamente perché andiamo a ossigenare i tessuti grazie alla mancanza di sovraccarico e la presenza di equilibrio. Spesso anche gli incidenti automobilistici attribuiti a malori possono dipendere da questo, quando di notte si pensa di andare dritti e invece si sta curvando. La prevenzione è essenziale, per questo stiamo spingendo per renderla obbligatoria nelle università e nelle scuole superiori.

I nuovi medici sportivi devono essere formati non solo per dare l’idoneità agonistica, ma anche per valutare una corretta postura e correggerla tempestivamente. Non si corregge con farmaci o chirurgia, ma con le mani. È fondamentale anche una corretta alimentazione e un lavoro fatto bene. Molti fanno stretching, soprattutto in America, dopo la fine di una gara. Noi preferiamo fare riscaldamento, stretching e alla fine il defaticamento attivo per evitare che si crei, con la formazione dell’acido lattico, una situazione che faciliti stiramenti e strappi. Bisogna anche idratarsi tantissimo, anche quando non si ha sete. Così facendo, con la prevenzione, risparmiamo tanti infortuni.

Ho chiesto a Lotito, dopo un’esperienza nella mia città di origine, di poter cardioproteggere Roma. È una cosa che lui ha preso subito a cuore, mettendomi a disposizione un piano e preparando un emendamento approvato all’unanimità da Camera e Senato. Ha messo a disposizione 1,2 milioni per comprare defibrillatori. Di questo progetto si è innamorata anche la Regione e l’ordine dei medici avrà il compito di formare 8mila cittadini con 2mila defibrillatori per salvare tante vite umane. In Italia ogni anno ci sono 60mila morti improvvise. Noi preveniamo e lo facciamo anche al Lazio Lab, con apparecchiature particolari che con degli algoritmi studiati ad arte possono prevedere anche possibili problemi cardiaci in campo per i calciatori nei successivi dieci anni”.

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