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Lazio, Delio Rossi: “Suor Paola? Perdiamo una donna con grande cuore”

Stefania Palminteri Redattore 
In un'intervista a La Gazzetta dello Sport Delio Rossi ha voluto ricordare Suor Paola anche attraverso il racconto di alcuni curiosi aneddoti

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In un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Delio Rossi ha voluto ricordare Suor Paola. Di seguito l'intervista completa: "Sapevo che fosse laziale, ma chiese espressamente al nostro storico team manager dell'epoca, Maurizio Manzini, di conoscermi. Fu così che andai per la prima volta nella casa famiglia che Suor Paola aveva messo su per le ragazze madri e gli orfani. E in quel modo mi avvicinai a una realtà e a un mondo per me, fino a quel momento, del tutto sconosciuti. Poi, per forza, cominciammo addirittura a vederci almeno una volta a settimana".

Cosa intende?

"Suor Paola mi disse che portava fortuna e che i nostri incontri facevano bene alla Lazio. Visto che i risultati effettivamente arrivavano, si è creata questa particolare tradizione. Ogni giovedì, infatti, stavamo insieme. Lei cercava visibilità per le sue iniziative, in modo che più gente possibile partecipasse all'aiuto verso il prossimo".

Famoso l’aneddoto che l’ha portata a gettarsi in una nota fontana di Roma dopo un derby vinto...

"Il giovedì prima di quel derby, appena finita la nostra cena, mi disse nell’orecchio che se avessimo vinto si sarebbe fatta il bagno nella fontana e io, sorridendo, le risposi che l'avrei certamente seguita. Effettivamente vincemmo quella partita e Manzini, al telefono con Suor Paola, mi riferì che lei stava dicendo che non stavo rispettando la promessa fatta. Allora decisi di andare, arrivai all’una di notte del 16 dicembre. Alla fontana c'ero però solo io, lei no. Mi aveva fatto uno scherzetto. E io mi tuffai, come promesso".

Cosa la distingueva?

"Era dolce, pratica, ma, quando serviva, era anche severa. Con i bambini sapeva fare sia la nonna, che la preside della sua scuola. Le ho visto dare persino ordini a primari e ad alcune persone di spicco. Amava moltissimo la Lazio, ma di calcio non capiva niente. Le era rimasto nel cuore un episodio di tanti decenni fa, quando Tommaso Maestrelli, l’allenatore dello scudetto vinto nel 1974, le regalò diverse magliette in modo che potesse donarle ai suoi bambini".

Quale sua iniziativa l’ha colpita di più?

"Sono state tante. Per lei ho fatto il cameriere a una cena di beneficenza e anche il giudice a un concorso canoro a dire la verità davvero improbabile o persino babbo natale. Lei riusciva davvero a creare eventi dal grande significato sociale, rendendoli però anche leggeri e pure simpatici. Lei era molto furba e pratica. Una volta mi portò anche in Calabria per conoscere la sua famiglia. Purtroppo perdo un’amica, perdiamo una donna con grande cuore".