Era arrivato come oggetto del mistero dall’Hatayspor, club di bassa classifica del campionato turco. Il punto di domanda si era ingigantito dopo il poco spazio trovato prima di dicembre, ma la Lazio non ha mai avuto dubbi sul valore di Dele-Bashiru. Lo ha voluto fortemente, la società biancoceleste. Prodotto della talent room del club, è stato pagato appena 5,7 milioni tra prestito oneroso e obbligo di riscatto. Un potenziale affare portato a termine superando la concorrenza di Atalanta e Fiorentina e costruito grazie all’attento lavoro di Baroni.
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Dele-Bashiru si è preso la Lazio: da oggetto del mistero a nuova certezza
Lo ha aspettato, il tecnico della Lazio. Prima lo spazio in Europa, poi un periodo di panchina alla ricerca di ruolo e disciplina tattica. Il nigeriano non si è abbattuto e ha sfruttato la coperta corta a centrocampo: dalla bocciatura del primo tempo a Parma è cambiato tutto, prendendo confidenza nella gara con il Napoli di Coppa Italia e ottenendo la conferma anche per la gara del Maradona, dove con una traversa ha rischiato di incendiare la gara sfiorando un eurogol. La rete è arrivata pochi giorni dopo ad Amsterdam e ora una nuova rete che ha quasi regalato la vittoria con l’Atalanta.
Dele-Bashiru è una nuova certezza per la Lazio e per Baroni, è uno dei nuovi che sta rendendo meglio e ora lancia la sua candidatura anche per il derby, a maggior ragione con un Dia ancora lontano dalla forma migliore. Per il nigeriano parlano i numeri: oltre alla rete segnata, all’Olimpico sono arrivati anche sei recuperi (solo Gila con sette ha fatto meglio), due passaggi chiave e il terzo miglior risultato per chilometri percorsi con 12.031 chilometri dietro solo ai compagni di reparto Rovella e Guendouzi.
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