Da Rovella a Vecino passando per Cataldi: Lazio, è una regia per tre

Il derby se ne va a porta con sé consapevolezze vecchie e nuove. La Lazio si conferma difesa di ferro ed è un piacere averla ritrovata ma, al contempo, conferma una certa ed anomala anemia offensiva che si sta palesando nel campionato in essere. Poi le buone nuove come le ottime prestazioni dei nuovi e tra questi, ad ergersi sugli scudi, quella di Matteo Guendouzi migliore in campo per distacco. Bene pure l’approccio in campo di Gustav Isaksen. Poi c’è la classifica che rimane brutta ma migliorabile: il quarto posto non dista così tanto – solo 4 punti – e tutto si può ancora fare. Ripartendo da queste croci e da queste delizie.

Lazio, l’abbondanza a centrocampo (e in regia)

La benedetta abbondanza è stata più volte menzionata su queste colonne, specie quella del centrocampo. Ed il derby – tra i vari segnali – ha offerto anche questo: la trina regia della Lazio. Ha iniziato Cataldi, c’è stato Vecino ed ha terminato Rovella. La stracittadina ha confermato il fatto che Sarri ha, dalla sua, tre registi da alternate in base alle circostanze tattiche.

Un film di… ?

Le partite sono tante ed il palinsesto è ricco di appuntamenti e di eventi tutti diversi tra di loro. C’è Danilo Cataldi per le pellicole d’azione, Matias Vecino per quelle di guerra e d’assalto, Nicolò Rovella per i film più estetici e dalla fotografia complessa. Tre registi per tre circostanze: offensiva, di interdizione, di palleggio. Lo abbiamo visto nelle ultime tre gare dove Sarri li ha usati in alternanza: Rovella contro il Bologna, Vecino contro il Feyenoord, Cataldi contro la Roma. È una regia per tre che cambia a seconda dei gusti e delle esigenze. E Maurizio Sarri, produttore di questa produzione che è la Lazio, può scegliersi il regista migliore in base a questa o quella situazione. Buona visione.

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