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Cristo Munoz: “Mi ispiro a Iniesta, che emozione la chiamata della Lazio”

Cristobal Munoz
Le prime parole da calciatore biancoceleste del giovane centrocampista spagnolo. Cristobal Munoz, arrivato a parametro zero dal Barcellona
Edoardo Benedetti Redattore 

Tra i vari colpi estivi della Lazio c'è anche Cristobal Munoz Lopez. Ai microfoni dei canali ufficiali del club, il giovane centrocampista spagnolo si è presentato. Queste le sue prime parole da calciatore biancoceleste.

“Ciao, sono Cristo Munoz, ho 19 anni e sono nato in una città del sud della Spagna che si chiama Almeria. A 12 anni ho lasciato la mia famiglia per andare al Barcellona, lì è iniziata la mia carriera. Da piccolo è stato un passo importante, mi ha aiutato a crescere come calciatore e come persona. Lasciare la mia famiglia e i miei amici quando ero molto giovane è stato difficile. La scuola del Barcellona ha segnato la mia vita, è un club importante ed essendoci stato fin da piccolo è stato un motivo di grande responsabilità. Sono stato 7 anni lì: ho imparato tanto sia calcisticamente che come persona. Penso sia una accademia di livello mondiale. 

Il mio idolo è Iniesta per tutto ciò che ha fatto per la Spagna e per il Barcellona. Giocando nel suo stesso ruolo ho sempre cercato di emularlo. Per me è stato un onore aver condiviso gli stessi ambienti. Chi vuole guardare in questo ruolo deve guardare i video di Iniesta. 

Per me la famiglia è tutto, specie quando sei costretto a lasciarla da piccolo. Quello è il momento in cui realizzi quanto è importante. 

Il numero 10 mi è sempre piaciuto, anche per i miei idoli che l’hanno indossato. È sempre stato accostato a fuoriclasse, a gente che dà del tu al pallone. I più grandi giocatori lo hanno avuto sulle spalle.

Il Barcellona è stato il mio punto di svolta: mai mi sarei aspettato una chiamata del genere. E quando giochi con quello stemma sul petto avverti responsabilità e pressione perché molta gente ti guarda. È un club che trasmette valori forti: attitudine al lavoro, osserva i comportamenti e devi essere un esempio per la gente. Penso che questo mi abbia aiutato a maturare. 

Nonostante sia arrivato da poco alla Lazio ho ricevuto una grande accoglienza. Dal primo minuto in cui sono arrivato i miei compagni mi hanno subito voluto conoscere. Giocare con Patric, Gila e Pedrito sarebbe fantastico. Spero di conoscerli molto presto e di allenarmi con loro, per me è una grande fortuna avere una colonia spagnola: sono sicuro che mi aiuterà tanto. 

Quando ho saputo dell’interesse della Lazio è stato emozionante perché il club già lo conoscevo. A casa ho anche una maglia della Lazio, della stagione 2019-20, è stato l’unico club che ha mostrato un serio interesse per me. Ho sempre sognato di giocare in Italia, sia il paese che il campionato mi hanno sempre affascinato. 

Quello che ha fatto Yamal non mi sorprende, abbiamo condiviso il campo ed eravamo consapevoli che prima o poi sarebbe esploso. Per talento è il miglior giocatore con cui ho giocato. Resto con i piedi per terra ma se dovessi pensare in grande mi vedo giocare in Serie A e rendere orgogliosa la mia famiglia, dare soddisfazioni nel vedermi realizzato al massimo livello”.