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Cristina Mezzaroma
È intervenuta sulle colonne de Il Tempo la dottoressa Cristina Mezzzaroma, presidente della Fondazione SS Lazio 1900 nonché mogli del patron biancoceleste Claudio Lotito. Queste le sue parole.
Ente Morale è Il titolo della nuova trasmissione televisiva che ha voluto: quali informazioni vengono diffuse?
“La trasmissione è dedicata a tematiche come la psicologia dello sport ma anche ai disturbi della sfera alimentare, l’autismo, la non violenza e i progetti di solidarietà che realizziamo come Fondazione SS Lazio 1900. Il dottor Vincenzo Chiavetta, psicologo dello sport, insieme alla dottoressa Daniela Palma, psicoterapeuta, partecipano alle trasmissioni. Abbiamo anche contattato l'Università Europea di Roma e l'Università La Sapienza, per proporre la partecipazione di alcuni tirocinanti e per ora almeno, ce ne hanno mandati 5 ognuna”
Con il progetto Healt for Children avete regalato a tanti ragazzi l’opportunità di sottoporsi gratuitamente a controlli medici: come è nata l'idea?
“La Lazio, da un paio di anni, organizzava i congressi proposti dal professor Rodia che hanno ottenuto risonanza a livello europeo ed erano incentrati sull’ortopedia. Ho pensato di realizzare una giornata di prevenzione nelle aree mediche fondamentali dando questa opportunità a giovani e bambini meno fortunati che sono stati visitati da specialisti in cardiologia, dermatologia, otorinolaringoiatria, ortopedia e oculistica”.
‘Rimettiamoli in gioco’ è una raccolta solidale di calzature sportive da donare ai detenuti di Regina Coeli e Rebibbia. Chi o cosa l’ha ispirata?
“Alessandro Pellas del CSI mi ha parlato di questo progetto che ho voluto abbracciare perché mi piace anche il messaggio: le scarpe si calzano ai piedi che ci permettono di camminare verso nuove alternative di vita per chi aveva fatto scelte sbagliate. Ho Immediatamente avviato la donazione, al punto da far rischiare a tutti di restare scalzi, qui a Formello. Ho poi preso accordi con l’Anas e l’Università Europea e la consegna avverrà a gennaio 2025”.
Squadra Special: ci racconti di che tipo di squadra si tratta.
“Squadra Special è una squadra di quarta categoria che la Lazio ha deciso di adottare e io me ne sono innamorata. Il nome effettivo della squadra è ‘La lepre e la tartaruga’ e i giocatori sono stati dotati di una regolare divisa. La squadra è composta da persone speciali, che presentano disturbi della sfera cognitiva ma che, quando giocano insieme, creano una vera sintonia. Un'esperienza che emoziona loro ma soprattutto noi”.
Di recente ha stretto un accordo con Giovanni Russo, capo del DAP - Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria - che prevede una serie di progetti a sostegno dei detenuti nelle carceri del Lazio con il coinvolgimento di ex atleti, atleti, funzionari della polizia penitenziaria e altre figure.
“Sono onorata di aver stretto questo accordo con i DAP, anche perché per la prima volta il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria ha deciso di dare fiducia a una realtà sportiva e ha scelto la nostra e daremo il meglio. Come Fondazione sappiamo come trasmettere i valori del rispetto e della civiltà, criteri che i colori biancocelesti rappresentano da sempre”.
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