A vedere il bicchiere mezzo pieno, si potrebbe dire che la Lazio è a soli due punti dal quarto posto. A vedere il bicchiere mezzo pieno, si può osservare un bomber che continua a segnare con una media di un gol a partita, e che è a un solo gol da una leggenda come Silvio Piola. Ma poi c’è l’altra metà del bicchiere, in cui sono racchiusi numeri allarmanti e situazioni poco rassicuranti per l’immediato futuro; la squadra di Sarri ha subito 17 reti in nove partite, quasi due per ogni incontro, la squadra di Sarri ha un rendimento altalenante, diametralmente opposto, talvolta irriconoscibile. La squadra di Sarri non contempla la presenza di Luis Alberto, punto di forza della formazione di Inzaghi.
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Focus Lazio: Sarri cambi sé stesso É un profeta senza discepoli
La squadra non metabolizza il cambio di modulo, è bene che il tecnico riveda le proprie idee per cambiare il rendimento della squadra
La Lazio è in ritiro a Formello per trovare quella comunione di intenti che dovrebbe essere insita in ogni squadra. Dopo l’ennesima sconfitta, sono arrivate le solite frasi piene di nulla, i soliti propositi, le infide rassicurazioni rivolte verso l’allenatore. Le nobili parole che arrivano dallo spogliatoio - tuttavia - non accompagnano le azioni della stessa squadra. E guardando l’ultima prestazione dei biancocelesti, salta agli occhi un unico pensiero, che non è un’impressione, ma un dato di fatto. I giocatori non seguono l’allenatore. Sarri chiede un calcio fatto di intensità, ma non ha gli interpreti per farlo. Toglie di mezzo il calciatore più tecnico e accantona quello più rapido per puntare sulla sapienza tattica (quale?) di un suo fedelissimo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Sarri è arrivato a Formello con la fama di profeta del bel gioco. Ma al momento è un profeta senza discepoli. La truppa è attempata, i giocatori sono sviliti e i malumori nello spogliatoio non mancano. Manca sì, una figura come quella di Peruzzi, accantonata a cuor leggero che all’occorrenza andava sostituita. Manca il gioco, mancano calciatori con le qualità fisiche necessarie per sposare un progetto che finora non ha convinto nessuno. Calciatori in primis. E’ arrivato il momento di blindare la difesa con un altro mediano davanti all’area di rigore, è arrivato il momento di togliere uno degli attaccanti esterni, fin troppo volubili nel loro rendimento. E’ bene che Sarri cambi sé stesso, perché è questo l’unico modo per cambiare il rendimento della Lazio.
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